Debutto shock in Piemonte Casale a spasso su Trieste

Serie A2 Gold, appena si è iniziato a giocare sul serio si è manifestata la scarsa consistenza attuale dei biancorossi. Solo Tonut si salva in parte, americani soft
Di Matteo Contessa
Foto Bruni 13.04.14 Basket Adecco Gold:ACEGAS TRIESTE-FORLI'
Foto Bruni 13.04.14 Basket Adecco Gold:ACEGAS TRIESTE-FORLI'

INVIATO A CASALE MONFERRATO. Appena si è iniziato a fare sul serio, si è scoperto ciò che la Pallacanestro Trieste vale realmente in questo momento. Casale Monferrato, che pure non è chissà cosa, l’ha messa a nudo palesemente, impartendole una lezione durissima. E il 79-59 finale è perfino benevolo, per ciò che era stato l’andamento del match. Al momento, questa squadra è poca cosa. Tonut e quasi nient’altro, anche se neppure lui è stato inappuntabile: bene in attacco, ma rivedibile in difesa dove il suo uomo, Marshall, è stato l’Mvp del match. Grayson e Holloway sono tornati a essere due rookie che molto devono fare per poter stare nel basket italiano, a cominciare dalla difesa che è altra cosa rispetto alla Ncaa e a Israele; Marini è un esordiente e deve ancora mangiare pane e basket, Candussi è debilitato da qualche malannuccio fisico, ma non sarà mai un “5”, nè un leone; Mastrangelo fatica a stare in campo, Carra non può reggere senza aiuti la pressione degli avversari quando porta palla, di Coronica e Fossati sappiamo. E in aggiunta, un approccio della squadra al match assolutamente insufficiente, una roba troppo soft.

La squadra che in pre-season era una mitraglia, qui ha segnato 41 punti in mezz’ora e neanche 60 in tutta la partita. Per cui, mettiamo in chiaro subito un concetto: in questo campionato la corsa Trieste non la fa sulle avversarie, la fa su se stessa. Tanto prima riuscirà a diventare una squadra vera, tanto più potrà stare in partita e magari giocare a vincere. Perchè se e fin quando continuerà a giocare come qui a Casale non conterà la forza delle avversarie, anche la più scarsa potrà darle scacco. Contro la Novipiù è rimasta in partita per i primi 4 minuti, alla prima difficoltà si è sciolta, perdendo abbondantemente i primi 3 quarti e prevalendo soltanto nell’ultimo, a giochi ormai fatti.

Cronaca: Coronica ruba subito due palloni con astuzia, Tonut li trasforma in 5 punti sonanti, Trieste va perfino in allungo con la bomba di Marini (8-4 al 3’30”). È l’unico acuto biancorosso. Martinoni allora si sveglia, Holloway non lo tiene: 7 punti in proprio e Casale fa il controbreak: 9-0 in altri 2’, 13-8 interno al 5’32”.

Tonut è il più produttivo, Grayson non ingrana ancora in regia, nè Holloway incide. Così con un paio di triple di Marshall Casale fugge fino al 25-16 al 9’, il primo canestro biancorosso di Prandin fissa il 25-18 del primo quarto. Dalmasson toglie gli americani e anche Tonut, Trieste non segna più per 5 minuti buoni e non copre il perimetro, prendendo bombe in striscia: in 5’30” Casale piazza un parzialone di 18-4 e inclina il parquet decisamente: 43-22. Non c’è proprio partita, perchè Grayson è completamente spaesato in campo, Holloway vaga senza mai difendere, Candussi, Carra e Prandin non incidono mentre Tonut è guardato a vista e più che guadagnare falli non può fare, mentre in difesa è un po’ lasco su Marshall. Così per i padroni di casa basta girare palla in attesa del corridoio o della mattonella giusta e poi i punti arrivano. L’unica cosa che resta da fare ai biancorossi è evitare almeno di farsi doppiare, ma anche questo è un obiettivo fortemente a rischio: il primo tempo si chiude con un allucinante 52-27 (27-9 il parziane del quarto), della Trieste vista nel pre-campionato e delle sue capacità realizzative non c’è alcuna traccia: Grayson 2 punti, Carra 2 punti, Marini e Candussi 7 in due, Holloway 5; 2 bombe segnate (su 10 tiri) e 6 subite, 18 rimbalzi subiti e solo 9 catturati, 10 palle perse e 5 recuperate. Così non ci sarà mai partita.

E infatti ad inizio di ripresa viene calata la pietra tombale: in 5 minuti esatti Casale arriva addirittura a dare un trentello ai biancorossi, 62-32, senza che questi riescano a cambiare ritmo. Dalmasson allora toglie i due americani e gioca solo con gli italiani, se non altro prova a vedere come se la cavano. All’ultimo quarto si va sul 68-41. Si torna anche sotto ghiaccio (-30, 73-43), a quel punto comprensibilmente il quintetto di Ramondino allenta un po’ la presa e Trieste può vincere il suo garbage time. Magra consolazione.

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