Dal palco di Sanremo alla Corri Trieste. Annalisa Minetti: «Con lo sport sono rinata»

La cantante e oro mondiale negli 800 per non vedenti è la testimonial della manifestazione che si svolgerà sui 10 chilometri domenica prossima

TRIESTE. Campioni ma anche campionesse. La Promorun di Michele Gamba, dopo aver confermato la presenza alla 10 chilometri Corri Trieste di domenica prossima di un atleta del calibro di Yassine Rachik, ha segnato un altro colpaccio, ingaggiando Annalisa Minetti in qualità di madrina della Rougj Run Family, la non competitiva di 5 chilometri. Dopo la partecipazione a Miss Italia 1997, la vittoria a Sanremo nel 1998 e l'oro mondiale negli 800 metri piani riservati ai non vedenti, conquistato a Lione nel 2013, la quarantenne milanese ha accettato di lasciare una breve intervista al Piccolo prima di diventare ufficialmente testimonial della corsa triestina.

Annalisa, lo sport per lei ha sempre avuto un ruolo importante nella vita?

«Assolutamente sì, fino all'età di 16 anni ho praticato danza. Poi ho scelto di dedicarmi alla palestra e ad attività quali fitness, fit boxe, step e spinning. Quando ho iniziato a perdere la vista ho frequentato i corsi per diventare insegnante di spinning, prestando così la mia voce agli appassionati di questa disciplina».

A che età ha scoperto l'amore per l'atletica?

«Ho iniziato a correre a 32 anni e poi non ho più smesso.

Alla Corri Trieste sarai la madrina della corsa non competitiva, quella che riunisce anche le persone che si sono avvicinate da poco al mondo dello sport...

Per me la corsa è un mezzo di comunicazione e amo farlo al fianco di tutte le persone, non solo in presenza di atleti d'elite o nelle competizioni di punta. Accompagnare la gente al traguardo equivale a fornire loro, durante lo sforzo, la migliore colonna sonora possibile».

Lei è dotata di un grande spirito combattivo...

Io nasco come atleta competitiva e la mia testa è orientata a richiedere sempre il meglio al mio fisico, anche se non bisogna mai dimenticare che lo sport è uno strumento che deve regalare innanzitutto sensazioni di benessere».

Quale colonna sonora garantirà alla Corri Trieste?

«Ho scelto la canzone che il prossimo 11 maggio uscirà in abbinata con il mio nuovo libro. Si intitolerà "Io rinasco", dal momento che con la corsa io rinasco ogni giorno».

Intravede nello sport una possibile forma di riscatto?

Non esiste alcun disagio fisico al mondo che possa limitare le persone. La corsa, in questo senso, è un grande insegnamento che consente a ognuno di noi di sentirsi specialmente abile»

Sarà per te la prima volta a Trieste?

«No, ho uno zio che abita proprio da queste parti e in questa città ci torno sempre molto volentieri».

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