Da Gorizia alla Thailandia nel mondo della muay-thai

Un titolo difeso e tre nuove cinture conquistate. Sono questi i principali risultati ottenuti nel 2018 da Miriam Sabot. A 37 anni la fighter isontina da anni trapiantata in Thailandia ha vissuto la sua seconda giovinezza, ma, soprattutto, grazie alla sua determinazione, alle sue qualità d’atleta e al sostegno della palestra Sitjemam di Pai ha finalmente ottenuto il rispetto delle avversarie cresciute nella patria della muay-thai.
Tra Thailandia, Malesia, Cina e Italia, negli ultimi 12 mesi è salita sul ring 17 volte, vincendo 12 incontri (due per ko). Oltre ad aver difeso il titolo Wmc 56 kg battendo nettamente ai punti la thailandese Saifaa Sor Suparut, l’atleta cresciuta nel Team Satori di Gorizia ha messo in bacheca la cintura del Thaphae boxing stadium di Chiang Mai (che equivale al titolo di campione della Thailandia del Nord), quella Wmc 54 kg e, prima di Natale, anche quella Aitma Imtf 63,5 kg. «Direi che è stato un anno proficuo, nonostante l’inizio difficile», commenta Miriam che ricorda d’essere stata reduce dall’operazione al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro.
«La soddisfazione più bella - racconta - è stata battere a Langawi, in Malesia, nel prestigioso evento Z1, la top-thai Saifaa: contro di lei avevo già combattuto due volte ed entrambe le volte me l’avevano data persa. In uno dei due match, lo si può vedere su Youtube, l’arbitro aveva alzato la mano a me, poi però, incredula, aveva dovuto abbassarla e alzare la sua. La cosa più assurda è, però, che ho vinto bene ai punti nonostante un’infezione alla tibia destra e la tibia sinistra malconcia».
Degna di nota è anche l’avventura che l’ha portata a combattere il 22 dicembre a Yasothon, nel Nord Est della Thailandia. «Con Emmanuele Corti abbiamo tentato un match improbabile in una categoria non mia, i 63.5 kg. Abbiamo provato solo perché c’era in palio la cintura Aitma Imtf, la federazione di muay thai più antica della Thailandia. Abbiamo attraversato tutto il Paese: 18 ore di viaggio tra minivan e bus per arrivare a Yasothon e lì, nel famoso Isaan, dove nascono tutti i campioni di muay thai, ma anche la parte più povera dell’intera Thailandia, ho vinto per ko alla seconda ripresa contro Chum Pla Ngem Sit Phoo Chuai Ka Neung».
Per Miriam, quest’anno c’è stata anche una parentesi italiana. Nel corso delle sue vacanze, è riuscita a incastrare una sfida sul ring della serata organizzata dagli amici ed ex compagni di allenamento Giorgio e Armen Petrosyan. Anche se a Petrosyanmania non ha fatto vedere il meglio di sé, la prova le è bastata per battere ai punti Lorena Signetto.—
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