Con “Dis-Equality” comincia da Trieste il Giro della speranza

Da oggi dalla Lega Navale scatta il viaggio in 50 tappe con due scafi speciali Capitani Berti Bruss e l’ex olimpionico Scarpa. Equipaggi con soggetti disabili



Tutti sulla stessa barca, regatando sulle rotte dell'inclusione e della “Amareterapia”. Si chiama “Dis - Equality, tutti diversamente abili-Un giro di speranza” ed è il progetto velico a cura della sezione di Trieste della Lega Navale, un Giro d'Italia speciale ideato nelle celebrazioni del centenario dalla fondazione, un viaggio in 50 tappe, da oggi sino al 31 agosto, con partenza e ritorno a Trieste dopo un periplo disegnato lungo la Corsica, approdo in Sardegna e Sicilia, passaggio per lo Stretto di Messina e transito per la costa calabra e zone della Puglia.

Impresa stimata in 85 giorni (con 15 di “bonus riserva” in caso di variabili metereologiche) 36 scali nelle sezioni della Lni e alternanza degli equipaggi. Sono due le imbarcazioni che salperanno stamane dal molo triestino, attorno alle 11, per dare vita a “Dis - Equality”, “Justmen” e “Desire”, e due i capitani, il velista triestino Berti Bruss e Daniele Scarpa che alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 conquistà l'oro nella canoa assieme ad Antonio Rossi. Speciale soprattutto la “ciurma” attesa al “Giro della Speranza” - costituita da soggetti disabili, qui affetti da deficit sia mentali, posti sotto la guida dell'olimpionico, che da problematiche fisiche, affidati a Bruss - con velisti più o meno esperti, reduci dai recenti cicli di formazione nel segno delle iniziative targate “Open Day” indette dalla Lega Navale.

Il mare si tramuta ancora in un canale di aggregazione, sensibilizzazione e sviluppo delle tematiche al servizio della sfera della disabilità. Qui entra in gioco nuovamente la vela ma il discorso accoglie anche le restanti tipologie del settore, specialità che parlano di nuoto, canoa, pesca, subacquea e canottaggio, un ventaglio di risorse racchiuse sotto l'egida di “Amareterapia”, il percorso disegnato da Bruss e da Egidio Carandini, un velista non vedente, maturato dopo il viaggio compiuto assieme nel 2012, altra Odissea a vela della speranza in 76 giorni di navigazione, oltre 3700 miglia coperte sul 12 metri “Dolce Vita”, da Trieste a Sanremo e ritorno.

Il viaggio insomma continua, stesso tema, altre rotte e nuovi orizzonti, anche perchè una nuova pagina della missione sembra già in cantiere: «Ci stiamo lavorando – ha premesso Pierpaolo Scubini, presidente della sezione di Trieste della Lega Navale – ma l’obiettivo è ora la gestione della Diga Vecchia, dove poter trasferire la parte sportiva societaria e allestire l'area per i soggetti disabili». Oggi intanto si salpa, direzione Monfalcone (disequality.ts@gmail.com). —

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