Ciclismo, se il Giro d’Italia trema l’Istria si prende il palcoscenico

Gare di marzo annullate in Italia, ma nella vicina Croazia si corre regolarmente. Corsa Rosa, preoccupato Enzo Cainero: «A rischio due anni di grande lavoro»
Qui sopra il diciottenne olandese Olav Kooij fresco vincitore allo sprint dell'Umag Trophy.
Qui sopra il diciottenne olandese Olav Kooij fresco vincitore allo sprint dell'Umag Trophy.

UMAGO Cancellate Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e la classicissima Milano-Sanremo, ai ciclisti non resta che rifugiarsi in… Istria. Il litorale croato si è trovato quasi all’improvviso il palcoscenico delle gare di marzo più vicino al nostro territorio.

Effetti dell’emergenza Coronavirus che tra le tante conseguenze hanno registrato anche l’annullamento di tre masterpiece italiani delle due ruote ecologiche, appuntamenti immancabili del mese di marzo, cancellati definitivamente dal calendario.

Eppure, a poche decine di chilometri di distanza dalla nostra regione, invece, tutto sta proseguendo regolarmente.

La prima gara si è svolta mercoledì con lo svolgimento del l’Umag Trophy, una corsa in linea maschile di ciclismo su strada creata nel 2013, che si svolge annualmente a Umago, inserita nel calendario dell'Uci Europe Tour nella classe 1.2. Ad aggiudicarsi il trofeo è stato il 18enne talento olandese Olav Kooij del team Jumbo Visma Development, al suo primo successo in una prova Uci. Un titolo arrivato pochi giorni dopo il secondo posto ottenuto in patria alla Craft Ster Van Zwolle. Kooij ha preceduto allo sprint in maniera piuttosto netta l’esperto sloveno Marko Kump, vittorioso a Umago nel 2015, ed i tedeschi Niklas Markl e Richard Banusch. Per quanto guarda i portacolori italiani quinto posto per Marco Benfatto (Bardiani-Csf-Faizanè di Barco di Bibbiano-Reggio Emilia), piazzatosi davanti a Matteo Rotondi (Work service Dvnatek Vega di Padova). Nono Lorenzo Cataldo (Casillo-Petroli Firenze).

Oggi, invece, sarà la volta del Poreč Trophy, la corsa in linea che si svolge a Parenzo e che dal 2005 è inserita nel calendario dell'Uci Europe Tour nella classe 1.2. Nei primi anni erano state organizzate diverse prove, sulla falsariga del Challenge de Mallorca, nel 2000 con il nome di Gp Umag e nel 2001 come Trophy Riviera.

Ma non finisce qui. La prossima settimana, dal 12 al 15 marzo, la Croazia ospiterà l’evento più atteso, l’Istrian Trophy, noto fino al 2005 come Jadranska Magistrala. Ideata nel 1961, la gara è rimasta riservata ai dilettanti fino al 1999.

Dal 2005 è stata inserita nel calendario dell'Uci Europe Tour classe 2.2.

«Già, è un po’ strano che in Istria si corra e che da noi invece sia stato annullato tutto in blocco. Tra l’altro si correrà anche la Parigi-Nizza», le parole di un rammaricato Enzo Cainero, il patron delle tappe regionali del Giro d'Italia.

Ottenuto il disco verde dal Ministero della Sanità francese, la Parigi-Nizza vedrà alla partenza anche Vincenzo Nibali. «Spero che la situazione in Italia migliori il prima possibile, voglio prepararmi per il Giro», ha twittato il 35enne ciclista messinese. Quella transalpina sarà una corsa “monca”, priva di ben 7 formazioni che hanno rinunciato a causa dell'emergenza sanitaria.

«Porre la massima attenzione sulla salute è indubbiamente corretto, ma ho la sensazioni che forse abbiamo accentuato la situazione esistente, creando una sensazione di tensione e anche panico che hanno portato all’annullamento di tutte le gare di marzo nel nostro Paese. Il tutto mentre, per l’appunto, nella vicina Istria, come in Francia, si sta gareggiando regolarmente», racconta preoccupato Cainero.

E la preoccupazione cresce ancora di più quando sul piatto viene messa la possibile cancellazione del Giro d’Italia. In occasione della sua 103esima edizione, il Giro sbarcherà in Friuli Venezia Giulia 15 giorni dopo la partenza dall’Ungheria il 9 maggio. Due le tappe ospitate per intero in regione, più un giorno di riposo. Il 24 maggio (15° tappa) la carovana partirà dalla base di Rivolto per arrivare dopo 183 chilometri a Piancavallo. Il giorno successivo i ciclisti si prenderanno un giorno di riposo prima di risalire in bici il 26 maggio (16° tappa) quando da Udine raggiungeranno dopo 228 chilometri San Daniele del Friuli.

Cainero sospira e incrocia le dita: «Di fronte a questa emergenza siamo impotenti. Non possiamo che attendere le decisioni che verranno prese da Milano. In questo momento la fase organizzativa è al 90%. Non oso pensare, dopo due anni di lavoro, che la manifestazione possa essere cancellata». —
 

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