Caterina nell’olimpo del windsurf “pro”
TRIESTE. Con un video ad "alto impatto sportivo", la triestina Caterina Stenta entra nell'Olimpo del windusurf professionisti, quello che si compone di sport e glamour, di tricks in mare (salti, capovolte e manovre estreme da compiere in mezzo ad onde altissime e vento forte) e sponsor modaioli.
Nata nel 1987, laureata in Ingegneria dei materiali tra le università di Trieste e Lisbona, dottorato post laurea in corso, tra una strambata e un salto 360 la giovane triestina ha chiuso la sua stagione 2015 con un ottimo ottavo posto nel circuito PWA, la "formula 1" del windsurf che riunisce i migliori professionisti al mondo delle tre discipline ufficiali di questo sport, il freestile, il wave e lo slalom.
Nella specialità wave, Caterina Stenta è l'unica italiana in gara, alla conclusione della sua seconda stagione: un sesto e un nono posto tra Canarie e Tenerife hanno suggellato il suo ruolo da protagonista, sostenuta da un fisico spaziale, frutto di tantissimo allenamento, e dalla capacità di sentire le onde, acquisita anche grazie a una familiarità con questo sport che le arriva da lontano, grazie ai genitori windsurfer che hanno iniziato lei e il fratello a questo sport in Grecia, quando erano piccolissimi.
Risultato: un'atleta-ingegnere che da tempo non si confronta con la bora di Trieste, perché vive dove c'è vento e tanta onda: il video che l'ha consacrata, in questi giorni, una delle atlete più popolari di questo sport la vede protagonista alle Canarie, anche se nei giorni scorsi era già a Barcellona ad allenarsi in vista dei prossimi, impegnativi appuntamenti in programma nella winter season 2016.
Entrata con grande timidezza nella stagione 2013 nel circuito professionisti, la Stenta ha regatato nel 2014 e nel 2015 entrando subito nelle prime dieci: in un circuito dominato da molti anni sempre dalle stesse atlete, è il caso di dirlo, si è mostrata come una folata di vento fresco.
La Stenta regata con tavola italiana (RRD) e non è l'unica triestina presente nel circuito. C'è anche Andrea Ferin, nella disciplina Slalom, che quest'anno ha chiuso le prime quattro tappe della specialità Slalom in 38.a posizione, in una lunga e combattuta classifica dominata dall'italiano Matteo Iachino, dopo il dramma che meno di un anno fa ha portato via, nemmeno a trent'anni per un improvviso malore e in una notte, l'italiano più amato di questa specialità, Alberto Menegatti.
In gara anche un un figlio d'autore, sloveno: si tratta del giovanissimo erede della dinastia di velisti Kosmina, figlio dello storico timoniere di Maxi Jena, Mitja Kosmina. Entrato nel circuito PWA a soli 16 anni, Jan Kosmina, di Capodistria, ha disputato in questa stagione solo due delle tappe del circuito, e si assesta attualmente in 47.a posizione.
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