Caso Suarez, anche il triestino Lombardo interrogato in Procura
TRIESTE. C’è anche un piccolo pezzo di Trieste nell’inchiesta sull’esame farsa di Luis Suarez. Maurizio Lombardo, segretario generale della Juventus dal 2011 sino allo scorso 30 ottobre, come riportato dal quotidiano Repubblica, è stato sentito dai magistrati della Procura di Perugia. Un passaggio quasi obbligato visto che Lombardo era la persona addetta in casa bianconera per contratti, documenti e regolamenti.
Da quanto riportato dalla testata nazionale, il nome di Lombardo è citato nei verbali dei testimoni e degli indagati ascoltati dalla procura di Perugia guidata da Raffaele Cantone: il triestino è stato sentito già due volte dai pm. Il suo verbale è ancora secretato e lui non risulta indagato.
«Ma da quel che si può ricostruire dagli atti sin qui depositati, Lombardo ha avuto un ruolo, seppur in apparenza minore, nella genesi del pasticcio dell’esame sostenuto il 17 settembre presso l’Università per Stranieri di Perugia. Che venne preceduto, documentano i tabulati, da un giro di almeno 9 telefonate e 7 messaggi tra manager juventini, la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, il capo di gabinetto del Viminale. Conversazioni di cui vi è traccia nelle chat allegate agli atti», puntualizza Repubblica.
Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire perché i bianconeri hanno deciso di abbandonare la pista per attuare l’ingaggio dell’attaccante uruguaiano del Barcellona. Il modus operandi da parte di alcuni soggetti appartenenti all’Università per gli Stranieri per realizzare il famoso esame farsa necessario per ottenere la cittadinanza italiana, passepartout per ottenere un ingaggio in Italia, è stato sostanzialmente già smascherato. Persistono invece ancora dei dubbi, evidentemente da chiarire, sull’atteggiamento assunto dal club bianconero nel corso della spinosa vicenda.
Nello specifico i magistrati stanno cercando di fare chiarezza sul cambio di atteggiamento attuato in corso d’opera da parte della dirigenza della Juventus verso il giocatore del Barcellona. Il ds bianconero Fabio Paratici ha fornito così la propria chiave di lettura ai pm: «Intorno al 12-13 settembre l’avvocato Chiappero (incaricato dalla Juve di seguire la “pratica Suarez”, ora indagato per “false dichiarazioni”, ndr) mi contattò e mi disse che, nonostante l’eventuale raggiungimento della certificazione linguistica, non avremmo fatto in tempo a conseguire la cittadinanza entro il 5 ottobre. Perciò nei giorni successivi contattai Ivan (l’avvocato del calciatore, ndr) e Suarez informandolo che la Juve non avrebbe potuto procedere al tesseramento».
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