Carso Trail, avventura da Trieste a Monfalcone

Venerdì la partenza: previsti 180 partecipanti su un tracciato di 350 km e 6mila metri di dislivello

TRIESTE. A colpi di pedale tra gli sterrati del Carso, senza l'assillo di cronometri, traguardi e medaglie.

Scatta l'ora della Carso Trail 2017, la prima edizione di un evento all'insegna del "bikepacking" - la versione "made in Usa" più estesa e soprattutto più attrezzata del cicloturismo - in partenza venerdì 12 maggio con un tragitto di circa 350 km e 6000 metri di dislivello disegnato tra natura o strade poco trafficate.

Organizzato dalla Bike Soul, in collaborazione con l'Assessorato Coordinamento Eventi del Comune di Trieste e sotto l'egida di MSP Ente di Promozione, Carso Trail vuole replicare il successo della più celebre Tuscany Trail, manifestazione sorta appunto in Toscana e che nell'arco di pochi anni è divenuta una sorta di Mecca internazionale del bickepacking, affollata in media da circa 600 rider in rappresentanza di ben 30 Paesi, tutti a bordo delle apposite biciclette dotate di borse e bagagli applicate al telaio, un tema tecnologico che da tempo sta caratterizzando il mercato del settore.

La Carso Trail risponde intanto con circa 180 partecipanti per una prima edizione che conta ciclisti provenienti dal resto d'Italia ma pure dall'Austria, Svizzera, Germania e dalla stessa Slovenia. Nessuna competizione, nessun limite di tempo, solo un puro viaggio a pedali, dove ogni ciclista munito di gps è chiamato a seguire tracce e riferimenti dislocati lungo il Carso. Si parte domani alle 10 dall'inizio della Pista Ciclopedonabile Cottur a San Giacomo e si approda a Monfalcone, possibilmente entro domenica. La mappa della Carso Trail 2017 prevede il transito per la Val Rosandra, Basovizza, i monti Lanaro e Taiano, la valle del Vipacco, San Daniele del Carso e l'approdo alla zona carsica isontina, lambendo poi Doberdò, il Parco dell'Isonzo, Grado e lo scalo finale di Monfalcone.

Nessuna classifica, nessun trofeo. La filosofia del bikepacking è questa, passa da avventure in solitaria a comitive di intere famiglie in lizza ( spesso anche con camper di assistenza al seguito) ma lascia nel complesso sempre posto all'aggregazione, al rispetto della natura e possibilmente a qualche sviluppo in chiave turistica, provando a coinvolgere anche esercenti, alberghi e rifugi nell'economia del progetto a pedali.

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