Dopo le Olimpiadi di Parigi la canottiera monfalconese Stefania Buttignon punta a Los Angeles 2028
L’obiettivo dell’atleta è quello di qualificarsi ancora e questa volta da titolare. In progetto però anche la laurea in Ingegneria navale a Trieste
Non solo artisti come Elisa, Gino Paoli e Paolo Rossi. Tra i suoi concittadini illustri, Monfalcone conta anche molti sportivi “di razza”. Ben 32 le eccellenze sportive celebrate di recente all’evento “StarsXAll”. Tra loro c’era anche Stefania Buttignon, canottiera di 27 anni della società Fiamme Oro.
Da sempre interessata al mare grazie alla passione trasmessa dal nonno, Stefania a 14 anni si trova a scegliere tra la vela e il canottaggio. Decide per quest’ultima e nel 2011 inizia con la società Canottieri Timavo. «La sensazione che avevo di poter essere io il motore della barca e di poter volare sull’acqua mi ha fatto innamorare e non ho più smesso». È nel 2018 che fa l’exploit, venendo considerata dalla Federazione italiana, partecipando e vincendo subito il mondiale con il primo record del mondo in doppio. Viene quindi inserita nella nazionale assoluta.
Nel 2019 arriva terza nella categoria Senior sebbene nasca come peso leggero e fa la sua prima qualifica olimpica per Tokyo. A causa del Covid e altri motivi non riesce, però, a partecipare: «Questa cosa per me è stata devastante – racconta –. Devo ringraziare moltissimo il mio allenatore Gianluca Miniussi e il supporto logistico di Giuliano De Stabile. Da lì, ho iniziato un percorso di mental coaching che mi ha permesso di tornare in “pista” e arrivare fino a qui». In seguito, Stefania vince almeno altri venti titoli italiani e torna a fare il peso leggero. Arriva quinta al mondo in singolo nel 2022 e l’anno dopo torna in coppia con la sua compagna storica Silvia Crosio vincendo praticamente tutto e raggiungendo una qualifica nel doppio senior per le Olimpiadi di Parigi.
Nel 2024, probabilmente anche a causa di una singola gara non riuscita a fronte delle altre andate per il meglio, la campionessa viene portata alle Olimpiadi come riserva. Unica donna in Italia che ha qualificato due volte il suo armo. Un’avventura, come racconta, analogamente molto emozionante: «Si sente un’elettricità nell’aria pazzesca. Ci sono sempre le stesse persone che partecipano ai mondiali ma è un’atmosfera magica». Attualmente fa parte del gruppo sportivo della Polizia di Stato Fiamme Oro.
Prossimi obiettivi? Stefania non ha dubbi: è già orientata alle Olimpiadi di Los Angeles del 2028 per arrivarci da titolare. Non si ferma qui, però: in progetto anche la conclusione degli studi di ingegneria navale all’Università di Trieste e la passione per la vela che non è mai finita. E ancora, ovviamente, canottaggio: «Mi piacerebbe poter allenare i ragazzi, dando loro delle opportunità che io mi sono costruita da sola».
Una passione a tutto tondo quella per il mare, che in un modo o in un altro desidera portare avanti in futuro proprio nel Monfalconese, «magari proprio con lo Yacht Club Monfalcone». Cosa consiglia, infine, ai ragazzi che vogliono iniziare? «Fatelo sempre per divertimento e continuate fino a quando è il vostro sogno e non perché è quello di qualcun altro». Inoltre, è importante «essere capaci di lasciare fuori dalla porta tutto ciò che succede al di fuori dello sport: l’atleta forte si vede quando riesce a concentrarsi sul presente e a fare quello che deve fare, e farlo bene». —
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