Calcio: primo impegno internazionale per l'arbitro Giacomelli
TRIESTE. «L'obiettivo di questa stagione? Portare il fischietto rosso con l'alabarda disegnata allo Juventus Stadium. È l'unico stadio che mi manca e mi farebbe piacere arbitrare a Torino prima della fine del campionato». Piero Giacomelli racconta le sue sensazioni dopo aver diretto Sampdoria- Livorno e a qualche giorno dalla prima uscita internazionale che lo ha visto protagonista in Germania-Svizzera under 20. Partita diretta assieme agli assistenti Marcel Schultz e Marcel Gasteier, che ha visto i tedeschi imporsi 3-2 in rimonta dopo aver chiuso sotto 2-0 il primo tempo. «Felice per questa esperienza fuori dall'Italia - sottolinea Giacomelli- in un match sicuramente intenso ma meno difficile rispetto a quelli del nostro campionato. In Italia si corre certamente di più e lo stress emotivo è indubbiamente più alto».
Bella partita, decisasi al 93' e resa ancor più piacevole da una degna cornice di pubblico. «Settemila spettatori allo stadio ma un'audience notevole in tv visto che la gara è stata trasmessa in diretta da Eurosport Deutscheland». Stagione importante quella del direttore di gara triestino che ha diretto due volte la Roma con l'Olimpico esaurito, il pirotecnico match tra Lazio e Sassuolo finito 3-2 ed è stato arbitro di porta in Juventus-Inter. Ma la soddisfazione maggiore di questa stagione è arrivata da uno speciale sondaggio uscito sulle pagine della Gazzetta dello Sport che ha raccolto le opinioni dei giocatori della serie A e che lo ha indicato come il secondo miglior direttore di gara alle spalle dell'internazionale Rizzoli. Esito soddisfacente per il giovane fischietto triestino, secondo con il 12% delle preferenze davanti a direttori di gara esperti come Romeo, Bergonzi, Rocchi, Giannoccaro e Orsato, un riconoscimento importante e apprezzabile proprio perchè arriva direttamente dai calciatori stessi.
Alla seconda stagione in serie A ma ormai al quarto anno tra i professionisti, Giacomelli si è fatto apprezzare per la sicurezza e l'autorità con cui dirige gli incontri unita a una grande disponibilità di dialogo. «Sono rimasto piacevolmente sorpreso da un giudizio evidentemente lusinghiero - commenta Giacomelli - Per la mia carriera conta ovviamente il giudizio degli osservatori e pesa quello dell'opinione pubblica ma personalmente sapere che il mio lavoro è apprezzato dai calciatori mi soddisfa e mi stimola a fare sempre meglio. Ci sono giocatori che, in questi anni, mi hanno dimostrato il loro apprezzamento. Su tutti faccio il nome di De Rossi ma in generale posso dire che ho sempre trovato in campo una buona collaborazione da parte di tutti».
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