Blitz ultrà a Prosecco: contestata l’Unione 2012

Lanciati ortaggi, banconote false e petardi che hanno danneggiato il campo. I gestori dell’impianto: danni per 15mila euro. Accertamenti della Polizia
Le fotocopie delle banconote da 50 euro lanciate dagli ultras della Triestina nel blitz a Prosecco (Lasorte)
Le fotocopie delle banconote da 50 euro lanciate dagli ultras della Triestina nel blitz a Prosecco (Lasorte)

PROSECCO. Banconote (false) da 50 euro, ortaggi marci e alcuni petardi, uno dei quali finito a bruciacchiare il terreno di gioco in sintetico. E alla fine danni valutati in circa 15mila euro.

Il blitz di un gruppo di ultras della Triestina - una ventina o poco più di persone - è stato compiuto attorno alle 10 di ieri mattina al campo di Prosecco. In campo, i giocatori dell’Unione Triestina 2012 stavano svolgendo il terzo allenamento stagionale dopo quelli d’esordio di sabato mattina e pomeriggio agli ordini del neo tecnico Cristiano Masitto.

I contestatori sono arrivati al grido di «Pontrelli vattene» e hanno lanciato frutta e verdure marce e i petardi, il tutto accompagnato da fotocopie di banconote da 50 euro interrompendo così per qualche minuto l’allenamento. La scena si è svolta sotto gli occhi anche degli agenti della questura (già sabato una pattuglia aveva seguito il primo allenamento della squadra per vigilare contro eventuali contestazioni), agenti che hanno provveduto a fotografare e a riprendere i fatti, fotografie e video che saranno ora esaminati con attenzione. In Questura ieri pomeriggio hanno fatto sapere che secondo i primi accertamenti sarebbero stati commessi reati perseguibili solo a querela di parte (il danneggiamento del prato con un fumogeno) e che quindi gli approfondimenti seguiranno una volta formalizzata la denuncia, peraltro già preannunciata da parte del presidente del Primorje, la società che ha in gestione l’impianto di Prosecco. Del resto, hanno riferito in Questura, i protagonisti del blitz erano tutti volti noti del mondo ultras cittadino.

Il campo bruciato dal lancio di un petardo (Lasorte)
Il campo bruciato dal lancio di un petardo (Lasorte)

Va aggiunto che ieri mattina non era presente all’allenamento il presidente della società Marco Pontrelli, ovvero il principale bersaglio della contestazione, che aveva lasciato Trieste nel primo pomeriggio di sabato, subito dopo l’incontro avuto in municipio con il sindaco Cosolini, incontro che aveva richiesto lo stesso Pontrelli per spiegare al primo cittadino la situazione della società dopo le notizie di una richiesta di fallimento - poi rientrata - emersa la scorsa settimana. Pontrelli è stato quindi raggiunto ieri mattina nella propria abitazione di Roma da una telefonata ieri mattina dai propri collaboratori. «Non ho più parole» si è limitato a commentare. «Preoccupazione per la situazione creatasi da parte dei giocatori e del tecnico? Ma no, questa è una squadra di uomini veri...»

Dopo l’incursione degli ultras (che sabato, al raduno di questa squadra che non riconoscono come loro e alla quale è stato inibito l’utilizzo del simbolo, l’amata alabarda, sul petto, non si erano presentati avvolgendola in un’indifferenza alla fine rivelatasi solo apparente, visti i fatti di ieri), la squadra nel pomeriggio ha cambiato sede di allenamento, trasferendosi a Domio. In realtà però il cambio era stato già previsto alla vigilia, perché l’impianto di Prosecco ieri pomeriggio era occupato dalla società che l’ha in gestione, il Primorje, per una festa interna del club carsolino.

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