Bianconeri blindatissimi. Nessun contatto con i tifosi che erano giunti a Ronchi

RONCHI DEI LEGIONARI Ha toccato terra all'aeroporto di Ronchi dei Legionari poco dopo le 21, in leggero ritardo rispetto la tabella di marcia, l'Airbus A320 di Alitalia che ha portato nella nostra regione la formazione della Juventus.
Chi era accorso allo scalo regionale alla ricerca, magari, di un autografo, di una foto o di una stretta di mano, indossando maglie, felpe e sciarpe bianconere è però tornato a casa deluso. Un centinaio le persone che si sono date appuntamento, moltissimi i bambini che non hanno potuto far altro che immortalare il pullman bianconero con i vetri coperti da un enorme adesivo e, quindi, con i volti dei giocatori invisibili. Giocatori che, scesi dalla scaletta dell’aereo, sono saliti immediatamente sul pullman, fatto uscire poi da un varco laterale.
Imponente il cordone di forze dell'ordine che, poi, hanno scortato il pulmann dei giocatori e quello contenente i bagagli all'hotel Major di via Pietro Micca dove Ronaldo e compagni hanno cenato e dormito nell'attesa della gara odierna con l'Udinese. E qui, con la zona che era stata transennata dagli operai comunali, erano almeno 300 le persone che hanno sperato in un contatto, un momento di “intimità” con i giocatori che, come troppo spesso succede, hanno invece snobbato i loro tifosi che, a malincuore, non hanno potuto far altro che applaudire da lontano gli eroi della domenica, quelli ai quali avvicinarsi è sempre stata e sempre sarà una chimera.
Anche in questo caso giocatori, tecnici e seguito hanno fatto il loro ingresso da un accesso laterale, senza degnare nemmeno di uno sguardo le tantissime persone presenti. Che hanno fatto ritorno a casa con i volti delusi e gli animi pieni di tristezza. E anche nei dintorni dell'albergo cittadino una fitta, fittissima presenza di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza che hanno protetto la privacy della Vecchia Signora. —
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