Bettini: «Orgoglioso dei miei “squali”»
«Dalla lotta per la salvezza di qualche tempo fa all’Europa. Ci attende una stagione impegnativa»
TRIESTE. Daniele Bettini è il tecnico ligure che da diverse stagioni ha preso per mano una Pallanuoto Trieste esponenzialmente competitiva. Con la quarta piazza di quest’anno nel massimo campionato, gli alabardati si sono guadagnati il pass per l’Euro Cup aggiornando la storia e gli obiettivi della società di Enrico Samer.
C’è stata una preparazione diversa rispetto agli scorsi anni che permesso di rimanere competitivi per 9 mesi?
Decisamente, rispetto agli anni scorsi abbiamo cambiato un po’ di cose plasmando la nostra preparazione sugli obiettivi che ci eravamo prefissati ad inizio anno. Siamo riusciti a scendere più nel dettaglio nel ciclo di rifinitura settimanale, abbiamo avuto la fortuna di competere con una programmazione diversa che ha reso più facile il nostro lavoro. Non dover affrontare partite da vita o morte ha reso poi le cose più semplici.
Ogni fase del campionato ha avuto una chiave che siete riusciti a girare per dare slancio ad una stagione competitiva. Riesce ad individuare tre momenti decisivi?
Sicuramente il primo momento è stato l’esordio vittorioso in trasferta a Genova contro il Quinto. Sotto di 4-0 siamo stati bravi a ritrovarci riprendendo le redini del gioco. Con quel primo successo abbiamo preso consapevolezza di essere una squadra forte. Cronologicamente, poi, la vittoria in casa contro il Brescia ha rappresentato un momento storico che ci ha proiettato mentalmente a guardare al campionato in maniera diversa, oltre che a darci morale per continuare a provarci fino alla fine in ogni partita. Terza circostanza, l’ultima partita del campionato contro Ortigia. Ci giocavamo l’accesso tra le prime quattro o la caduta nel purgatorio delle seconde quattro. In quella gara abbiamo messo i puntini su una squadra pazzesca, brava a chiudere una stagione con una prestazione su di giri e poco raccomandabile ai deboli di cuore.
La finale per il terzo posto ha portato con sé qualche scoria visto il triplo appuntamento in semifinale contro Brescia?
Inutile girarci intorno. Nelle prime due partite contro Brescia abbiamo dato tutto e forse anche qualcosa in più. In casa abbiamo compiuto un miracolo sportivo mentre in gara2 siamo stati autori di una rimonta fenomenale portandoci dallo 0-7 al 9-0. Non ho rimpianti perché so che più di così non si poteva fare. I rigori sono una lotteria di cui la fortuna è una componente massiccia che stavolta ha deciso di non darci un bacio per portarci in finale. A quel punto il contraccolpo mentale è stato forte e farci i conti non è stato facile, soprattutto in relazione agli impegni ravvicinati.
Se alla presentazione della squadra all’Ausonia lo scorso anno le avessero chiesto di firmare per il quarto posto, avrebbe chiesto la penna?
Immediatamente. Poi la cosa bella dello sport è che ogni traguardo va vissuto, costruito ed apprezzato ogni giorno. Non nego che ci sono stati dei momenti difficili, questa squadra ha vissuto passaggi a vuoto ed attimi di sconforto ma non ci siamo mai disuniti. Abbiamo continuato a credere in noi stessi fino a convertire la nostra mentalità. Cambiare testa per un gruppo è la parte più delicata e difficile di una preparazione. Anche sotto questo punto di vista siamo stati eccellenti e sono molto orgoglioso del percorso di questi ragazzi, fino a qualche anno fa in lotta per la salvezza, ed ora con le valigie pronte per l’Europa.
E per il prossimo anno per quale risultato firmerebbe?
Il nostro obiettivo è sempre stato migliorarci. Sappiamo che la stagione sarà ancora più complicata di quella appena finita. Giocare sia in Coppa che in Campionato sarà molto dispendioso sotto il profilo energetico e dovremo calibrare bene le forze. Inoltre, in questa stagione ci siamo esposti, e non poco. Sappiamo che gli altri scenderanno in campo contro di noi con maggior motivazione e bisognerà lavorare molto di più per confermarci
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