Benussi testa Arca Wild Thing nella San Giovanni in Pelago «Non so se sarà in Barcolana»

Lasorte Trieste 26/09/19 - Adriaco, Barcolana, Barca Arca, Furio Benussi, Foto Ufficio Stampa
Lasorte Trieste 26/09/19 - Adriaco, Barcolana, Barca Arca, Furio Benussi, Foto Ufficio Stampa



Un progetto velico che parla di sogni, nuove sfide e di slanci persino “visionari”. C'è un manto romantico che avvolge il varo di Arca Fondi Wild Thing, il 100 Piedi da regata destinato al Fast and Furio Sailing Team, la squadra capitanata da Furio Benussi, scafo in carbonio proveniente dalla base di Mahon, zona di Minorca, e in questi giorni ormeggiato nella sua “casa madre”, lo Yacht Club Adriatico. Creato sulle “ceneri” dello scafo Skandia, con albero di di 41 metri w lunghezza di 30, Arca Wild Thing ha un'affidabilità ancora da rodare ma si fortifica intanto di ambizioni stellari e di un equipaggio in grado di concretizzarle sulla base di un percorso pluriennale. Insomma, stimoli antichi per un nuovo capitolo, la cui genesi è apparsa emblematica nelle parole proferite da Piero Fornasaro, presidente dello Yacht Club Adriaco, nel corso della presentazione del 100 piedi in forza al Fast and Furio Sailing Team: «In questo progetto siamo stati quasi dei visionari ma quei sogni ora si trasformano in mare – ha premesso Fornasaro – sogni di una comunità moderna che si traducono in una barca che mira a confrontarsi in grandi palcoscenici e che porteranno questo 100 Piedi – ha aggiunto - a divulgare ovunque i colori rossi/verdi del nostro guidone sociale». I sogni ci sono, ora servono i segni e i successi. Temi che spettano a Furio Benussi animato al momento sia da entusiasmo che da debita prudenza: «Vedere lo scafo ricostruito giungere a Trieste dopo 1500 miglia è già un vero successo – ha premesso il plurititolato velista triestino – ed è intanto una garanzia anche l'equipaggio creato e con i molti triestini, tra cui Stefano Spangaro e Marco Steffè. Va detto anche che non è ancora a punto, il lavoro che ci attende è piuttosto complesso e attorno necessiteranno diverse verifiche. Conta intanto la felicità e l'orgoglio di poter iniziare una nuova sfida da questo nostro Club, è una soddisfazione vedere questo gioiello – ha ribadito Benussi – pronto a scatenare i cavalli dopo una pausa troppo lunga per un purosangue come questo». Arca Wild Thing come scatenerà quindi i cavalli a breve? Il capitolo Barcolana resta a riguardo in sospeso, l'obiettivo certo e dichiarato in tal senso resta l'edizione del 2020 ma per quanto riguarda quella alle porte, tutto dipenderà dai test imminenti. Furio Benussi lascia dunque uno spiraglio (minimo) per l'approdo sulla ribalta della Barcolana 2019, tenendo comunque in serbo l'altra opzione del suo team, lo scafo Morning Glory. Una cosa è certa. La nuova barca esordirà oggi, in occasione della “Trieste – San Giovanni in Pelago”, la regata offshore più antica dell'Adriatico e che quest'anno apre la scena proprio anche alla categoria Maxi. Qui la partenza prevede le categorie ORC e IRC (in lizza per l'ultima tappa del Campionato Italiano Offshore della Federazione Italiana Vela) alle 22.30 dal Bacino San Giusto, mentre per gli scafi della Maxi si veleggia da Portopiccolo, per raggiungere Trieste e puntare poi verso il faro, lo scoglio di San Giovanni in Pelago e ritorno a Trieste. L'avventura di Arca Wild Thing nasce così in notturna, un battesimo di 100 miglia. —

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