Bavisela lancia Week Festival: tutti di corsa per 8 giorni
TRIESTE. Quattro anni per gestire un’eredità pesante. Quattro anni per formare una squadra in grado di organizzare una serie di appuntamenti stimolanti per i runner locali ma non solo. Quattro anni sono passati da quando il nuovo direttivo dovette lasciare la sede di via San Nicolò con un presente e un futuro da ricostruire. Era il dicembre del 2011.
La Bavisela, il cui direttivo è appunto in scadenza a dicembre, lancia un’altra sfida.
E lo fa nella cornice del Giulia che ospita la nuova sede dell’associazione.
«Tutti gli sforzi e la capacità organizzativa acquisita vanno concentrati su in otto giorni» dice il presidente Carini. Nasce così la “Bavisela week festival” che andrà in scena sulle strade di Trieste e della provincia da sabato 30 aprile a domenica 8 maggio con la tradizionale giornata clou.
Insomma chi vorrà partecipare alla SoloWomenRun piuttosto che alla Dogging run e quant’altro dovrà prendersi delle ferie (o comunque del tempo libero) nella prima settimana di maggio.
«Sarà un festa per tutti i runner locali ma anche per quelli, e sono tantissimi, che vengono dai Paesi vicini e da più lontano - dice il presidente della Bavisela Fabio Carini -. Faremo un sforzo supplementare anche con l’aiuto delle altre società triestine che avranno nel corso della settimana anche una vetrina per promuovere le loro attività. L’obiettivo è quello di rendere l’evento ancora più attrattivo sul piano sportivo ed economico. Non mi risulta che nessuno in Italia dedichi una settimana di appuntamenti alla corsa. E comunque è nostra intenzione incrementare l’offerta anche sul piano culturale con concerti e spettacoli».
I manager che vanno tanto di moda parlerebbero di un brand da valorizzare o di un prodotto ancor più appetibile per sponsor e per gli operatori (commercianti, ristoratori, albergatori e quant’altri beneficiano dell’arrivo in città di migliaia di persone).
Ma a quelli della Bavisela (quasi tutti volontari) definiscono più semplicemente l’iniziativa come un’opportunità migliore per coniugare lo sport per tutti con la promozione del territorio.
«In questi anni di lavoro dal 2011 abbiamo cercato di internazionalizzare l’evento contribuendo alla nascita della Run Alpe Adria che coinvolge gli amici austriaci e sloveni che sono stati sin dall’inizio disponibili e collaborativi - continua Carini -. La Bavisela porta all’indotto circa 3 milioni di euro e con tanti eventi concentrati nel corso di poco più di una settimana pensiamo che il beneficio per il territorio possa crescere. Noi facciamo tutto il possibile con decine di volontari il cui apporto è encomiabile ma serve anche il supporto delle istituzioni». Che evidentemente non sempre hanno risposto presente.
«Il Comune è sempre stato disponibile così come la Provincia - sottolinea il presidente ma se la Regione accompagnasse il nostro percorso di internazionalizzazione come fa con le imprese la Bavisela, che assieme alla Barcolana è un dei grandi eventi del Friuli Venezia Giulia, potrebbe crescere ancora. Per il momento questa sensibilità non c’è stata ma la porta da noi è sempre aperta». A parte la stoccata alla Giunta regionale il pacchetto Bavisela continuerà a essere ricco. «La nostra apertura ai Paesi vicini dalla scorso anno si è radicata anche nel percorso della maratona - dice Carini - con la partenza dalla Slovenia a Lipica. Anche questo è un fatto che succede soltanto in quest’angolo dell’Adriatico. È un percorso un po’ sui generis e i puristi sono critici (con la discesona dal Carso verso la Costiera ndr) ma lo riconfermiamo perché è stato apprezzato dai runner e perché vogliamo valorizzare tutto il territorio che da tempo non ha più confini».
Insomma la corsa a una nuova sfida della Bavisela è lanciata. La sonnolente Trieste dovrebbe cogliere quest’occasione come molte altre. Ma la città è capace di correre?
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