Basket, infrasettimanale a Chieti: Trieste parte senza Landi
TRIESTE. La partita contro la Bawer Matera ha lasciato in eredità alla Pallacanestro Trieste gli acciacchi a Prandin e Pecile, entrambi colpiti fortuitamente durante il gioco. Lunedì terapie per entrambi per riassorbire al più presto i colpi visto che mercoledì sera si è di nuovo in campo. Sì, perchè non c’è neanche tempo di digerire il successo sui lucani che già si gioca il turno infrasettimanale.
I biancorossi anticipano a Chieti mercoledì alle 21, ma già martedì alle 8 sono saliti sul pullman diretto in Abruzzo, dove arriveranno soltanto a ora di cena. Perché nel pomeriggio è prevista una sosta a Porto Sant’Elpidio dove dalle 17 alle 18 la squadra di Dalmasson si allenerà, avendo avuto soltanto la sessione di lunedì per iniziare a pensare alla sfida con la Proger. Lunedì analisi video e allenamento, martedì sgambata nelle Marche, mercoledì mattina seduta di tiro dalle 10 alle 11 e studio degli avversari al video nel pomeriggio: tutta la preparazione al match è questa qui.
Bobo e Sunshine sono partiti, mentre Landi è rimasto a casa e resterà fuori sicuramente anche domenica contro Ferrara pèer motivi legati alle cure che sta effettuando per tenere a bada un’allergia che lo tormenta da molto tempo. Se tutto va bene, potrebbe tornare in partita il 22 a Treviso. Probabilmente il suo posto sul pullman oggi lo prenderà il giovane Ferraro, se la famiglia gli permetterà di perdere 3 giorni di scuola.
Senza Landi nelle rotazioni, abbiamo visto contro Matera un esperimento nuovo, Canavesi e Pipitone insieme in campo. Ha funzionato abbastanza, potrà essere una variante buona anche in futuro. ma difficile che a Chieti, salvo necessità, si ripeta. «Innanzitutto abbiamo potuto schierarli - spiega coach Eugenio Dalmasson - perché Pipitone domenica è riuscito a stare in campo più a lungo del solito, prima di uscire per falli. E poi perchè avevamo di fronte due lunghi come Hamilton e Corral che hanno bisogno di avvicinarsi al canestro per agire e due torri per contrastarli ci potevano stare. Ma già mercoledì a Chieti, con Allegretti che un’ala forte più perimetrale, l’opportunità dei due centri non ci sarà. Più facile che vada Parks a marcarlo, è più adatto».
E c’è un altro aspetto che Matera ha confermato: la grande fallosità dei biancorossi (secondi nel girone solo a Bologna per penalità commesse, 143 a 139), anche quando non è strettamente necessaria. «Dipende dal voler tenere sempre molto alto il livello d’intensità - giustifica il tecnico -. Il problema non è il fare tanti falli, ma come li commettiamo. Ne spendiamo tanti ingenuamente per contatti veniali e non in situazioni di gioco. Ma siamo una delle squadre più giovani del campionato, l’ingenuità è da mettere in conto».
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