Baseball, il futuro di Giulio sempre più azzurro verso la World Classic
GRADISCA D’ISONZO. Prosegue il sogno azzurro di Giulio Monello. E' di poche ore fa la notizia che l'atleta gradiscano è stato convocato dal manager Marco Mazzieri per lo spring training della nazionale italiana che parteciperà al World Baseball Classic: il mondiale del "batti e corri" professionistico, il torneo più prestigioso del baseball internazionale.
Il giovane catcher isontino, classe 1998, prodotto del vivaio dei Rangers Redipuglia, avrà in questo modo la possibilità di stare gomito a gomito per dieci giorni in Arizona con i più grandi atleti del baseball azzurro, da Cervelli a Butera, da Liddi a Chiarini, a Vaglio. E ritroverà anche Tiago Da Silva, lanciatore cardine della rotazione che proprio a Redipuglia ha iniziato la sua avventura italiana.
Il presidente Sechi e tutta la società dei Rangers si complimentano con Giulio, augurandogli di godersi appieno questa esperienza. Il traguardo è frutto del grande impegno dell'atleta, frutto dei vivaio della squadra di Redipuglia e cresciuto poi all'accademia di Tirrenia. Nonostante la sua giovanissima età, Monello ha già calcato i palcoscenici della Ibl, il massimo campionato italiano di baseball, con i colori del Novara Baseball.
Monello, classe '98 aveva mosso i primi passi su un diamante nei Drag Bears di San Lorenzo Isontino per poi approdare giovanissimo ai Rangers di Redipuglia dove la sua crescita tecnica è continuata ottenendo ottimi risultati, partecipando per due anni consecutivi al Mundial Hit categoria Cadetti. Nel 2014 il prestigioso approdo alla prestigiosa Accademia Italiana del baseball di Tirrenia, diventando il secondo giocatore dei Rangers alla corte di mister Bill Homberg dopo Alberto Varin.
Giulio, in particolare, è stato fra i sei migliori prospetti a essere selezionato fra decine e decine di candidati in tutta Italia. Nel 2015 e nel 2016 Giulio Monello ha fatto parte della nazionale azzurra juniores che ha giocato due finali consecutive ai campionati Europei di categoria, sempre contro l'Olanda, vincendone una e perdendo l'altra.
«La mia passione per il baseball è nata ad appena tre anni - raccontava Giulio al nostro giornale qualche tempo fa -. È stato amore a prima vista, mentre guardavo i miei cugini giocare. Appena ho potuto ho cominciato anch'io. Ora sto vivendo un sogno e i tanti sacrifici non mi pesano, perché ho la fortuna di fare quello che amo, allenandomi a ottimi livelli per continuare a migliorarmi. Per adesso penso a lavorare intensamente e seriamente ogni giorno. Il mio obbiettivo e quello di giocare un giorno in "Major League", con i professionisti veri».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo