Barcolana verso un nuovo record

Raggiunte a metà settimana le 1864 iscrizioni, forse già oggi quota 2000 con la città invasa da turisti

Barcolana 50, si naviga verso i duemila iscritti. Molte le barche anche dall'estero
Lasorte Trieste 10/10/18 - Villaggio Barcolana al tramonto

TRIESTE Nella euforia e frenesia che accompagnano questi ultimi giorni che precedono il Grande Evento nessuno s’era posto veramente il problema. Mentre l’anno scoro la Svbg sarebbe stata capace di andare a caccia di un barchino da “assoldare” anche sul laghetto di Percedol pur di superare quota 2000, per la Barcolana 50 gli organizzatori si sono prodigati prima di tutto per allestire una festa perfetta, di qualità e ci stanno riuscendo.

Tempus Fugit: così tenta di vincere a Trieste la Barcolana 50

Da tante parti d’Italia e anche dall’estero hanno fiutato il Grande Evento e tutti vogliono esserci, grazie anche un meteo complice. La città si sta riempiendo a vista d’occhio, turisti “marini” dietro ogni angolo. Il record della passata edizione di 2072 barche, dovrebbe crollare prima di sabato, forse anche oggi. Già ieri, di mercoledì, è stato raggiunto il traguardo delle 1864 iscrizioni (+486 rispetto al 2017) e quindi si va veloci verso quota 2000 e passa.

A questo ritmo si possono prevedere 2300-2400 scafi e l’Svbg pensa già di potenziare le misure di sicurezza in mare in uno stato di semi-emergenza che richiede una attenta lettura e responsabilità da parte di tutti. Ed è anche l’anno della grande sfida tra Spirit of Portopiccolo e Cgs-Tempus Fugit. Cambiamo discorso. C’è tutto un mondo, quasi sommerso, che gravita attorno alla Barcolana. Non solo le facce levigate dal sole dei vari Benussi, Bressani, Bolzan, Vascotto, Kosmina (citati in ordine sparso), Bodini, Paoletti, Pelaschier e tanti altri ancora.

Spirit of Portopiccolo sfila di fronte alle rive

Dietro tutti questi e il volto rassicurante da bravo ragazzo di Mitja Gialuz ci sono centinaia di persone, che s’industriano per mandare in scena questa Barcolana50. Un mondo sommerso fatto di velai a cui è stato affidato l’ingrato compito di trovare l’abito giusto, maestri d’ascia (ormai in via di estinzione), di scienziati e ricercatori al servizio della vela. Ma anche di carpentieri che nei cantieri triestini e monfalconesi ristrutturano barche. C’è profumo di Barcolana anche nelle scuole-vela dove piccoli skipperini crescono. Quando in barca si porteranno anche due litri di malvasia e salsicce e cevapcici vuol dire che saranno pronti per la maxi regata. -




 

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