Barcolana e polemiche. Esimit: «E' stata autodifesa Siamo contro la violenza»
TRIESTE. «Il presidente Spina è un professionista e noi rispettiamo il suo lavoro, così come allo stesso modo rispetteremo ogni decisione verrà presa».
Con queste parole - dopo aver scritto in un altro comunicato di «non praticare forme violente e di condannare con decisione ogni forma di violenza» - lo staff di Esimit Europa 2 ha commentato la decisione della Società Velica di Barcola e Grignano di scrivere formalmente alla Giuria Internazionale della Barcolana, chiedendo «se vi siano - in relazione al comportamento di un mezzo di appoggio dello scafo vincitore - i presupposti per intervenire secondo le norme previste dal Regolamento di regata. Per quanto attiene l'aspetto morale e marinaro - aveva aggiunto Spina -, la mia posizione da presidente della Svbg e da cittadino è di considerare inaccettabile e contro ogni regola del vivere civile, prima ancora che sportivo, il ricorso a comportamenti violenti».
Il riferimento è alla reazione avuta dal personale di Esimit imbarcato su un gommone d’appoggio di fronte al blitz condotto da Greenpeace per protestare contro il main sponsor del Maxi con bandiera europea, la Gazprom e contro le sue trivellazioni nell’Artico, blitz verificatosi in due fasi a regata ormai dichiarata conclusa, proprio con la vittoria di Esimit Europa 2. Ebbene, lo staff di Esimit ieri mattina ha diffuso una nota per sottolineare che il proprio obiettivo era quello «di garantire agli ospiti del gommone e ai propri dipendenti che pure si trovavano a bordo un sicuro ritorno a riva». Tra gli ospiti di quel gommone vi era una troupe della televisione croata composta da un operatore con la telecamera e da una giornalista: «Le manovre condotte dal gommone di Greenpeace hanno fatto sì che il gommone di Esimit si riempisse di 20 centimetri di acqua e che tutta l’attrezzatura tecnica della tv croata e molti effetti personali siano stati distrutti. C’è stato un panico generale e i due membri della troupe croata si sono inginocchiati riparandosi a poppa del gommone fino a quando non è arrivato un mezzo navale della Guardia di Finanza italiana».
La nota diffusa da Esimit, però, non entra direttamente nel merito del comportamento di due membri del proprio staff, l’uno autore della coltellata contro il gommone di Greenpeace e l’altro - un velista italiano che era stato sbarcato da Esimit subito prima del via della Barcolana - fotografato mentre strappa una bandiera dal gommone di Greenpeace e ripreso con una telecamera mentre si scaglia contro gli stessi ambientalisti. Esimit a questo proposito scrive nella propria nota «di non praticare forme violente e di condannare con decisione ogni forma di violenza» ma non prende posizione sull’evidenza dei fatti documentata da immagini fotografiche e tv in relazione al comportamento di propri uomini: «L’indagine di Polizia analizzerà i fatti e le circostanze», si limita a dire.
Tutto ciò mentre intanto, a livello sportivo, si attende il pronunciamento della Giuria internazionale della regata chiamato a pronunciarsi sulla propria competenza a valutare i fatti successi a regata finita.
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