Barcolana, 48, Alfa Romeo trionfa nel segno dei Benussi

Maxi Jena battuta dopo una gran partenza. Pendragon terza. Mitja Gialuz: «Edizione da incorniciare, un nuovo salto di qualità» grazie allo spettacolo in mare e a terra, con migliaia di persone a godersi dalle Rive al Carso i movimenti di scafi e vele nel golfo triestino. LA CLASSIFICA UFFICIALE
La festa a bordo dell'Alfa Romeo (Lasorte)
La festa a bordo dell'Alfa Romeo (Lasorte)

TRIESTE. Un primo posto che vale più di una vittoria. Un trionfo che suggella un legame ritrovato, dopo anni travagliati. L’abbraccio non appena passato il traguardo davanti a piazza Unità dice molto: i fratelli triestini Furio e Gabriele Benussi celebrano il successo nella Barcolana numero 48, di nuovo fianco a fianco come non accadeva da tanto tempo. Grazie in primis a quella speciale telefonata della mamma Licia, che ne ha permesso il ricongiungimento anche in mare chiudendo un capitolo lungo più di due lustri e fatto di regate disputate ognuno per conto proprio.

 

 

 

I Benussi, Furio al timone e Gabriele alla tattica, assieme al loro equipaggio per grandissima parte formato da velisti di casa (più i cinque componenti Usa), hanno trascinato Alfa Romeo Shockwave, il Maxi da 72 piedi con cui è sceso in acqua il progetto “Fast and Furio”, all’affermazione in 59 minuti e 59 secondi.

 

 

Le condizioni meteo, con un borino che nell’ultimo tratto del tracciato ha contato raffiche anche a 23 nodi, hanno permesso di battere il tempo del 2015, quando Robertissima III guidata dalle strategie di Vasco Vascotto aveva chiuso in un’ora e 18 minuti. Furio Benussi ha potuto così scrivere il proprio nome nell’albo d’oro della Coppa d’Autunno per la seconda volta, dopo il monologo del 2005 su Skandia. Per Gabriele, invece, si tratta della prima gioia nella Barcolana: suona quasi strano per un campione che nel curriculum sportivo vanta titoli mondiali, europei e italiani oltre che trofei fra i più prestigiosi nel settore della vela.

 

 

La vittoria di Alfa Romeo - iscritta da portacolori dello Yacht Club Adriaco - è maturata, alla fine, con ampio margine, ma fino alla terza boa la regata è stata apertissima: merito di un Maxi Jena Tempus Fugit capace a sua volta di scattare come un fulmine, al colpo di cannone, dall’affollatissima (1.758 gli iscritti totali) linea di partenza sotto Barcola e di continuare a lungo a menare le danze.

 

 

Poco dopo il via - rinviato di un’ora, dalle 10.30 alle 11.30, per attendere che il vento calasse aprendo così le possibilità di partecipazione a tutte le categorie - Alfa Romeo ha anche dovuto fare i conti con un inconveniente insolito: il sacco di una vela rimasto attaccato al gennaker, issato allo start, e rimosso dopo una manciata di minuti. Un contrattempo che ne ha parzialmente rallentato la corsa. La sfida per il primato è stata dunque per buona parte una sorta di match race, con lo spettacolo a ringraziare, protrattosi sino a quando il mix fra scelta tattica e folate di vento non ha permesso ai Benussi di innestare il turbo.

 

 

Il tutto mentre Mitja Kosmina si è trovato costretto a rivedere i propri piani e a manovrare per ritrovare la spinta delle raffiche.

 

Alfa Romeo vince la Barcolana 48. Seconda Maxi Jena In mare festa per 1758
L'esultanza dei vincitori sull'Alfa Romeo

 

Risultato: secondi preziosi persi e Alfa Romeo lesta nell’andarsene proseguendo nella sua traiettoria senza sbavature. Lì, la contesa si è di fatto chiusa. Con galoppata finale degli “alfisti”, Jena saldamente adagiata sulla piazza d’onore e dietro tutti gli altri. A cominciare da Pendragon dei fratelli Lorenzo e Marco Bodini, subito staccata e mai in lizza per la prima posizione.

In ogni caso, le tre favorite della vigilia hanno occupato il podio. Brillante il quarto posto di Mrs. Seven con Alberto Bolzan davanti ad Adriatic Europa di Dusan Puh (all’inizio anche in terza posizione). A seguire: Idrusa Calvi Network di Paolo Montefusco, Shining Umag di Zeljko Perovic e Zeljko Paic, Green Dragon di Johannes Schwarz, Unipol Sai di Andrea Micalli e a chiudere i primi dieci Rigoni di Asiago Ourdream di Massimo De Luca. Il fuoriclasse della vela mondiale, Sir Ben Ainslie, ha archiviato la sua prima Barcolana regatando su Ancilla Domini di Mauro Pelaschier, quattordicesima in classifica generale.

 

 

Oltre mille le barche giunte al traguardo: QUI LA CLASSIFICA UFFICIALE (dal sito della Barcolana).

Al termine della gara, il presidente della Società velica di Barcola e Grignano, Mitja Gialuz, non ha nascosto la soddisfazione per un’edizione da incorniciare, parlando di un nuovo «salto di qualità» grazie allo spettacolo in mare e a terra, con migliaia di persone a godersi dalle Rive al Carso i movimenti di scafi e vele nel golfo triestino.

 

 

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