Allianz, il contagio si estende Sono dieci i positivi al Covid
La scelta di Fernandez negativo: «In autoisolamento per amore dei miei cari»
TRIESTE Si estende il contagio Covid nell’Allianz. Sono dieci i componenti del gruppo squadra che sono risultati positivi ai tamponi molecolari cui sono stati sottoposti l’altro giorno. Una situazione pesante, esplosa nel fine settimana dopo che giovedì scorso era stata registrata la prima positività. Dopo quel caso, si erano fermati altri due giocatori e i successivi test rapidi avevano segnalato altri possibili contagiati. Di conseguenza i tre allenamenti individuali previsti nel fine settimana sono stati annullati. Tutto fermo e giocatori in isolamento. E ieri il primo bilancio: complessivamente 10 positivi accertati dal primo caso all’ultimo test. A questo punto cresce l’attenzione attorno ai (pochi) giocatori e ai componenti dello staff che sono risultati negativi. Giovedì verranno sottoposti a ulteriori tamponi e solo in quel momento si valuterà se far tornare al lavoro almeno gli atleti immuni dal contagio. Come era scontato, con un numero di giocatori positivi abbondantemente superiore al minimo previsto per chiedere alla Lega Basket il rinvio di un incontro, verrà posticipato l’incontro con Treviso in calendario sabato sera all’Allianz Dome. La sosta del campionato, in coincidenza con gli impegni delle Nazionali (tra i convocabili solo Alviti in azzurro e Grazulis con la Lettonia), permetterà il ritorno alla normalità.
LA SCELTA DEL LOBITO Tra i giocatori negativi c’è Juan Fernandez. Ma il Lobito è protagonista di una storia che può diventare un esempio in queste settimane di emergenza. Da giovedì scorso infatti il play biancorosso si è posto in autoisolamento. Una scelta di prudenza e di amore verso la propria famiglia. Una decisione sottolineata con orgoglio anche dalla moglie dello stesso Fernandez, Genesis sulle pagine social. «Non mi era mai successo di essere così vicino a una situazione di contagio - racconta il Lobito - Quando ho saputo della positività di un compagno di squadra ho chiesto alla società di aiutarmi a trovare una sistemazione per poter isolarmi. Non volevo mettere in una situazione a rischio i miei cari. La società è stata magnifica a mettermi a disposizione l’appartamento lasciato libero da Cebasek, comprendendo la mia scelta». Da giovedì scorso quindi Fernandez ha scelto l’autoisolamento per amore. «Questo anno tormentato è servito a tutti per avere chiare le priorità nella propria vita. Prima di tutto per me viene la salute dei miei cari. I miei due bambini, mia moglie, i miei genitori che proprio in questi giorni sono venuti a trovarmi a Trieste. Prima di loro avevo ospitato mio fratello (German, fuoriclasse del tennis in carrozzina ndr) con la fidanzata. Tra qualche giorno - racconta il play - i miei genitori dovranno tornare in Argentina e probabilmente non riuscirò ad abbracciarli e ci rivedremo solo tra qualche mese. Ma non me la sento di metterli a rischio». Manca naturalmente il contatto con i due figli, affidato in questi giorni a lunghe videochiamate. Prosegue il Lobito: «I bambini mi hanno visto portare via un po’ di cose e mi hanno chiesto quando tornerò e dove vado. Non possono capire che sono comunque vicino ma non posso stare con loro, sono troppo piccoli. Quando saranno più grandi e glielo racconterò e capiranno». Nel frattempo Fernandez nell’appartamento che è stato di Cebasek attende giovedì quando si sottoporrà a nuovi tamponi. «Spero che si torni presto alla vecchia normalità ma nessuno può prevedere quanto durerà questo momento. Ed è difficile anche pensare al basket giocato. Per la prima volta ci stavamo allenando al completo e siamo stati costretti a rimanere fermi per i casi di positività tra gli avversari. E proprio quando eravamo pronti per tornare a giocare è toccato a noi».
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