Alla Sgt gli Italiani Master con Camber testimonial
TRIESTE. Un nome storico in veste di testimonial, un evento sportivo in grado di coniugare numeri e fascino della tradizione di uno degli sport più nobili e ricchi per l’Italia nelle discipline del panorama olimpico. La scherma nazionale ritorna a Trieste, grazie ai Campionati Italiani Master (maschile e femminile) progetto organizzato dalla Società Ginnastica Triestina e programmato dal primo al quattro giugno, al Palasport “Calza” di Chiarbola.
Quasi ottocento atleti attesi in lizza, quattro le categorie (dai 23 sino agli 80 anni) per le tre armi olimpiche. La scherma qui prova a giocare su aspetti ancor più romantici, (ri)dando il respiro del ferro e della pedana non solo a ex campioni e maestri ma anche a debuttanti della scena agonistica, intenti magari a duellare con l'anagrafe.
Una cosa è intanto certa. Questi campionati voluti dalla Sgt si avvalgono di una madrina di eccezione, cuore e icona della scherma non solo italiana. Si tratta di Irene Camber, la campionessa triestina classe 1926, oro nel fioretto alle Olimpiadi di Helsinki nel 1952, bronzo ai Giochi di Roma nel '60, più volte campionessa mondiale e sette volte regina in campo nazionale. Atleta da Pantheon ma non solo. Si, perché Irene Camber ha confezionato stoccate niente male anche in campo sociale, divenendo la prima donna italiana a laurearsi in Chimica Industriale.
Era la prima metà degli anni '40, il tema delle “pari opportunità” non era trattato e per le donne dell'epoca determinati traguardi sembravano più ardui di un podio olimpico.
A Trieste Irene Camber ci torna di rado ma all'appello della Ginnastica Triestina, sua prima culla della scherma, non ha saputo dire di no. «Amo profondamente la mia città – ha sottolineato l'olimpionica nel suo intervento nella sede della SGT, in occasione della presentazione dei campionati Master – E ricordo bene di aver vinto una medaglia alle Olimpiadi con gli Azzurri quando Trieste in fondo non era ancora tornata all'Italia. Voglio dare un augurio a tutti gli atleti, quello di essere perseveranti, non mollare mai e nel discorso tecnico della scherma – ha aggiunto – di dialogare con il proprio Maestro e di studiare l'avversario. Ma soprattutto combattete sempre, non mollate mai».
Questo il messaggio, eterno e intenso, che la campionessa ha regalato nel corso di una conferenza presieduta dai vertici della Sgt Marco Fumaneri e Sergio Smaldone, e dal presidente federale Giorgio Scarso, quest'ultimo propenso a voler “battezzare” la città anche per possibili scenari dal respiro internazionale.
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