Addio a Nino Caricati, maestro di pallone e vita
TRIESTE. Ha raggiunto i campi infiniti del cielo, quelli dove il risultato non conta e dove vince il comportamento esemplare.
Vincenzo Caricati, Nino, come l’hanno conosciuto generazioni di calciatori, personaggio amato e rispettato, ci ha lasciati. Non lo vedremo più, sempre presente, sui campi di calcio di Borgo San Sergio. Una vita dedicata al calcio, da sempre quello dei più piccoli, quelli da far crescere cercando di inculcar loro l’amore per questo sport ma, soprattutto, il modo di comportarsi sulla strada della vita.
Nino ha visto crescere migliaia di ragazzini che da lui hanno imparato i fondamentali del calcio assieme ai principi di comportamento che ci si deve portar dietro nella crescita. Fu uno dei primi, in questo mondo calcistico tutto legato ai risultati, a volere che i suoi ragazzini, alla fine della partita, si schierassero all’uscita per salutare gli avversari. Una piccola cosa, ma, se ci fate caso, anche da quando è diventata una norma da rispettare a fine partita, in campo fanno fatica a seguirla.
«Più di cinquant’anni assieme - ricorda Niki de Bosichi - prima giocatore, poi subito si dedicò ad insegnar calcio ai piccoli. E’ stato un grande istruttore in questo campo ma, ci tengo a sottolinearlo, anche un vero maestro di vita e di simpatia. Tanti dei suoi ragazzini hanno fatto strada nel calcio e penso nessuno si possa dimenticare di lui e di quello che è riuscito a insegnar loro: per molti è stato davvero un papà prima che allenatore. Mai avuto problemi con lui; era uno che si arrabbiava solo perché gli allenatori chiedevano compensi: Nino, ve lo posso garantire, non ha mai voluto una lira per svolgere la sua missione».
«La prima parola che mi viene in mente - dice Vittorio Russo - è galantuomo. Non abbiamo mai lavorato calcisticamente assieme, ma ricordo con piacere il periodo in cui suo nipote, Marco Franceschin, era nelle giovanili della Triestina e ci vedevamo spesso. Una persona davvero perbene che, nell’ambiente del calcio, sembrava quasi impossibile poterci stare».
Se lassù, qualcuno volesse creare una scuola calcio, non avrebbe certamente dubbi a chi dare la panchina. A Nino Caricati.
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