Triestina rivoltata: così l’Unione ha cambiato passo
La Triestina di Tesser ha cambiato passo ma anche uomini: Solo Roos, Correia e D’Urso i reduci dalla gestione Santoni

Sul fatto che la Triestina abbia cambiato marcia grazie a mister Tesser non c’è alcuna ombra di dubbio, come sul fatto che la campagna di rinforzi firmata da Delli Carri a gennaio abbia dato ulteriore forza a questo cambiamento. Va sottolineato però che tra giocatori riscoperti, altri finalmente disponibili e gli arrivi del mercato invernale, quella attuale è una Triestina profondamente diversa da quella di inizio campionato. Anzi, quasi totalmente differente. Basta andare a guardare le formazioni schierate da Santoni nelle prime giornate.
Dell’undici sceso in campo sabato scorso a Vercelli, solamente due giocatori erano presenti nella squadra titolare del primo turno di campionato: si tratta di Roos e D’Urso. Concediamo il fatto che i giocatori salirebbero a tre con Correia, perché l’assenza del centrocampista a Vercelli è stata forzata dalla squalifica, ma i giocatori in comune tra la prima e la ventisettesima giornata di campionato si fermano qui.
Un’altra assenza contingente è quella di Germano che faceva il terzino destro e ora è infortunato, ma per il resto gran parte dei giocatori di quell’esordio non sono nemmeno più nella rosa alabardata.
Spulciando il tabellino della prima giornata va registrato che al centro di quella difesa c’erano Struna e Rizzo con l’alternativa di Moretti che giocò la settimana seguente. Terzino sinistro giocava Vallocchia visto che Bjileveld era ancora infortunato, poi una volta guarito toccò all’olandese giocare in quel ruolo, mentre Tonetto anche una volta ristabilitosi dall’infortunio iniziale venne trascurato non solo da Santoni, ma anche da Clotet.
Nel centrocampo di agosto e settembre (come moduli si era partiti dal 4-2-3-1 per passare poi l 4-3-3) agivano Braima e Correia, talvolta Voca. Più avanzati giocavano invece D’Urso (che poi avrebbe fatto anche l’esterno alto), Attys ed El Azrak, mentre la punta era Krollis e solo in seguito Vertainen sarebbe diventato titolare. E nella seconda giornata anche Vicario venne schierato dal primo minuto. Insomma dei giocatori titolari delle prime giornate, ben 8 non sono più nemmeno in alabardato: Struna, Moretti, Rizzo, Vallocchia, El Azrak, Vicario, Attys e Krollis.
Qualcun’altro adesso è infortunato, come Germano, e altri invece nel nuovo corso giocano meno come Braima. Quindi una vera e propria rivoluzione che indica come le operazioni della scorsa estate siano state alla prova dei fatti sonoramente bocciate.
Non che Santoni abbia bisogno di una difesa, visto che le bizzarrie tattiche dell’epoca sono ancora scolpite nella mente dei tifosi alabardati, ma a onor del vero va anche ricordato che il tecnico italo-olandese può vantare qualche attenuante: innanzitutto per i famigerati problemi burocratici non ha mai potuto disporre di Olivieri, che fu disponibile appena da metà ottobre; poi dovette fare i conti con tanti infortuni (magari dovuti però anche alla preparazione sbagliata), su tutti quello di Frare che sarebbe stato fondamentale in mezzo alla difesa; e non dimentichiamo che anche un puntello difensivo come Bianconi sarebbe arrivato solo dopo, appena a inizio ottobre.
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