Triestina ko contro la Virtus Verona, è la settima sconfitta: ora tocca a Clotet

Al Rocco finisce 0 a 2. Espulso Vertainen, con l'Unione costretta a giocare in inferiorità per oltre un'ora

Ciro Esposito
La delusione dei giocatori della Triestina a fine partita (Lasorte)
La delusione dei giocatori della Triestina a fine partita (Lasorte)

TRIESTINA-VIRTUS VERONA 0-2

MARCATORI: pt 28' De Marchi, st 52' Gatti

È un incubo. No è la realtà. E non c’è nemmeno da restare sorpresi. Stavolta sulle zolle che saltano del Rocco è la modesta Virtus Verona a fare salti di gioia. È la settima sconfitta in dieci partite. Record dei record negativi. Non c’è da sorprendersi perché quando un gruppo già fragile e inguaiato lavora, per una settimana e più, nell’incertezza di chi lo guiderà può succedere di tutto. Anche che un giocatore tranquillo come Vertainen si becchi in mezz’ora due ammonizioni imperdonabili e debba lasciare il campo. Per quanto visto nella gara, a pieno regime, la Triestina avrebbe avuto chance di vittoria o almeno di non perdere. E Giuseppe Marino, dopo quattro gare di martirio, non meritava di uscire da un Rocco inferocito. E non si meritava il bravo Geppino di essere lasciato alla mercè del destino dalla società. Perchè su quella panchina avrebbe dovuto sedere il signor Clotet ( in tribuna) visto che l’accordo è di mercoledì scorso. Così succede in tutte le società. Quelle non “diverse” come vorrebbe che fosse l’Unione il suo Dg Alex Menta. Nei club normali si seguono le regole non scritte del mondo calcistico. E ci sarà un perché.

Olivieri in azione (Lasorte)
Olivieri in azione (Lasorte)

La strada in salita

Adesso per il nuovo arrivato la strada sarà più in salita di quanto non dica la classifica già molto compromessa. Perchè va ricostruita la fiducia in un gruppo allestito male e gestito peggio. Un gruppo che anche sabato, e in tutte le partite del post Santoni (altra scelta da Oscar), in campo ha dimostrato voglia e non ha mai sbracato. La rincorsa di Germano nel recupero per evitare che la palla del 2-0 ruzzolasse in rete è l’esempio dal quale bisognerebbe ripartire. In primis dai dirigenti. Nessuno escluso (vedi il caso fideiussione e il punto di penalizzazione), certamente quelli coinvolti nell’area tecnica.

L’attacco c’è, anzi no

Dopo settimane di attesa in attesa dell’esito per fortuna positivo del ricorso Marino finalmente ha a disposizione Olivieri. Il ragazzo ha una voglia matta e lo si vede dai primi minuti. E assieme a Vertainen la squadra appare da subito un po’ meno asfittica davanti. Peccato che dopo poco le sciocchezze del finlandese spezzino quella potenzialità. Nell’ormai consueto modulo con tre centrali di difesal ’emergenza porta in campo Germano (adattato), Frare e Moretti che a sinistra non ha mai giocato. Braima è in palla, Correia bisticcia con le zolle, Vallocchia è confusionario. Eppure Olivieri e Vertainen fanno movimento.

L’Unione spinge con una certa continuità. Olivieri va al tiro al 6’ ma Alfonso para, e un minuto dopo Pavlev scheggia l’incrocio. Tonetto a sinistra è una new entry ma si disimpegna in alcune buone coperture.

L’espulsione fatale

Vertainen comincia il suo show con una protesta talmente evidente davanti all’arbitro che non può non estrarre il giallo. Passano i minuti e al 22’ il finlandese atterra da dietro un avversario in zona innocua. Rosso, senza alcun dubbio. L’Unione cerca di riorganizzarsi con Olivieri prima punta ma non c’è più nessuno a tenere la palla spalle alla porta. Così la Virtus prende coraggio e al 33’ De Marchi pesca il jolly con la compiacenza di Moretti: palla nel sette. Sembra la copia della legnata di Teaugaurdeau del Lumezzane nel match di tre settimane fa. Evidentemente il Rocco porta bene agli avversari.

Ripresa generosa

Nel secondo tempo Marino le prova tutte. Mette Jrollis per Vallocchia e fa un passo in avanti, poi El Azrak per Tonetto lasciando solo i due centrocampisti a presidiare la zona centrale. Gigi Fresco si rintana da vecchio volpone e gli alabardati cercano il pari con Krollis e con Olivieri (para Sibi). Geppino getta in campo tutto quel poco che ha ma Kiyne e soprattutto Attys stavolta sono imbarazzanti. E così arriva la rete all’ultimo minuto del recupero con Gatti che indirizza la palla nella porta incustodita dall’avanzata disperata di Roos.

E l’ultima mazzata al pubblico del Rocco che tutto sommato si era stretto alla squadra. Ma tutto ha un limite. E il limite è stato superato.

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