Triestina calcio, a Verona un’iniezione di fiducia
La Triestina a Verona con il Caldiero ha avuto la pazienza di aspettare l’episodio favorevole. Ora l’Unione è quartultima
Consapevolezza e fiducia nei propri mezzi. Questi sono i due aspetti principali emersi nella partita vittoriosa contro il Caldiero. Non era semplice giocare al Gavagnin Nocini su un terreno che, per dimensioni e anche per il fondo, non lascia spazio a chi cerca di giocare di fino. Tante volte in questi anni la Triestina ha dovuto sottostare alla legge della Virtus. Ma al di là della costante del terreno di gioco (vale anche per gli avversari) non era neppure scontato affrontare la partita con concentrazione e intensità mancate, specie in avvio di gara, nella sconfitta di tre settimane or sono ad Arzignano.
E invece gli alabardati hanno saputo pigiare sull’acceleratore all’inizio di entrambe le frazioni, concedendo poco o nulla al Caldiero, ma non commettendo l’errore di aver fretta. Certo per il volume sviluppato nella prima mezz’ora del primo tempo l’Unione avrebbe dovuto trovare un golletto per indirizzare la partita ma si sa che davanti non c’è, almeno per il momento, l’uomo d’area con il killer instinct nonostante Udoh quando entra non si fa pregare nelle conclusioni in porta a differenza di Vertainen. Si è vista tuttavia nell’Unione quella capacità di aspettare l’episodio favorevole con una certa pazienza che, se da un lato non fa sognate i supporter, dall’altro è un mezzo efficace per venire a capo delle gare di serie C.
C’è da augurarsi ma non da aspettarsi che da qui in avanti il gruppo sia sempre in grado di mettere a terra un atteggiamento maturo. La continuità è un aspetto che si sviluppa con il tempo e con il lavoro e quello di Tesser è cominciato da poco più di un mese. La strada giusta è stata imboccata non solo nei risultati ma anche nel modo di stare in campo degli alabardati.
Due percorsi che poi vanno in parallelo anche se il rendimento della Triestina nella gestione Tesser (e anche Delli Carri) è oggettivamente sorprendente. Era evidente a tutti, ad eccezione del club, come il ritorno di Tesser sarebbe stata l’unica soluzione per una svolta. Nemmeno tuttavia i più pervicaci estimatori del tecnico di Montebelluna (quasi tutti a Trieste) avrebbero potuto prevedere che un gruppo capace di raccogliere 7 punti in 16 turni ne avrebbe fatti ben 13 in sei match. I giocatori, che avevano e hanno qualità, sono stati forgiati a tempo di record dal mister e dal suo staff. Se poi come sembra arriveranno ancora un paio di innesti Tesser avrà ulteriori soluzioni per trovare la continuità. Per ora è opportuno, come predica il tecnico, procedere ancora partita per partita ed è probabile che questa Triestina sarà una squadra compiuta appena tra un mesetto.
Nel frattempo l’Unione risale (quartultima) ma pubblico, staff e gruppo non devono mai perdere di vista come prioritario l’obiettivo salvezza. Anche se, dopo il disastro vissuto fino a inizio dicembre, è inevitabile che qualcuno voli. E invece la squadra va supportata tenendo i piedi ben ancorati a terra.
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