Il Tram di Trieste si riprende i propri spazi e lungo i binari fioccano le multe

Decine di sanzioni in via Martiri della Libertà e piazza Casali per consentire il passaggio della vettura

Francesco Bercic
Le auto in divieto di sosta, nonostante i cartelli, multate venerdì mattina lungo via Martiri della Libertà e piazza Casali Foto Andrea Lasorte
Le auto in divieto di sosta, nonostante i cartelli, multate venerdì mattina lungo via Martiri della Libertà e piazza Casali Foto Andrea Lasorte

Il “mito” del Tram di Opicina in questi anni di stallo ha fatto perdere di vista la realtà. Una realtà che, quando la ripartenza delle vetture blu sembra essere finalmente alle porte, sta ora ritornando a far parte della vita quotidiana dei triestini.

A cominciare dalle soste abusive lungo alcuni tratti delle rotaie, diventate una tacita consuetudine per decine di persone: venerdì mattina la Polizia locale ha cercato di mettere la parola fine al fenomeno, multando gli automobilisti ignari, evidentemente, dell’annunciata rinascita della linea 2.

Tram di Opicina pronto alla ripartenza: multate le auto parcheggiate sulle rotaie

Anche venerdì, infatti, non sono mancati i mezzi parcheggiati in via Martiri della Libertà, da piazza Dalmazia fino all’angolo con via Commerciale, in piazza Casali.

Per ribadire che la sosta è vietata nei pressi delle rotaie, è stata perfino disposta una serie di “minacciosi” cartelli temporanei, i quali testimoniano al meglio quanto il traffico della zona fosse sfuggito di mano.

Sicuri dello stato comatoso in cui versava il “disgraziato” tram, si sfruttava lo spazio libero come fosse terra di nessuno: per lasciare al volo la macchina e sbrigare qualche commissione, oppure abbandonando lì il proprio veicolo per tutta la giornata lavorativa. Insomma, mentre si spandevano comprensibili lacrime per le sorti amare della linea Trieste-Opicina, la realtà aveva intanto provveduto a creare coni d’ombra adesso non più tollerabili.

Così si è arrivati al blitz di venerdì mattina. Se in piazza Dalmazia le macchine erano del tutto scomparse, man mano che si saliva il loro numero aumentava, concentrandosi in particolare nella curva con via Commerciale. Che la raffica di multe sia stata sufficiente a scoraggiare anche i più tenaci conducenti, è però tutto da verificare. Il Tram di Opicina è uscito dall’orizzonte dei triestini, abituati ormai a sentirne parlare solo in termini nostalgici e astiosi. Dietro alla gioia per il suo ritorno, c’è anche un rapporto tra la città e le inconfondibili vetture da ricostruire, fatto di tante piccole abitudini nel frattempo scivolate nel dimenticatoio.

Un discorso analogo può essere fatto per un’altra area sensibile come Campo Cologna, dove la sosta selvaggia appare però più complicata (nonché disincentivata dal grande parcheggio circostante). Da questo punto di vista, le cose vanno meglio a Opicina: le intersezioni fra rotaie e strada non hanno quasi mai provocato dei disagi, ad eccezione degli ultimi metri in prossimità della stazione di arrivo. Le corse di pre-esercizio iniziate qualche giorno fa sull’altipiano hanno in ogni caso sciolto pure questo nodo.

Ma il vero banco di prova, per così dire, sarà la convivenza generale con il traffico cittadino, disabituato al passaggio del tram. Fra gli incroci più pericolosi, regolati comunque da semafori lampeggianti, spiccano la rotonda di Opicina e, a metà della corsa, la sommità di via Commerciale, all’altezza di vicolo delle Rose. Le rotaie, da appendice puramente estetica, torneranno a giocare un ruolo attivo obbligando a dare la precedenza al transito del mezzo pubblico.

Potrebbero sembrare dettagli di poco conto, ma appartengono a un insieme di gesti ai quali andrà prestata, volenti o nolenti, la dovuta attenzione. Niente parcheggi abusivi, precedenza da dare, una convivenza che andrà riscritta nelle fondamenta. Anche queste sfumature concrete forgeranno nelle prossime settimane la tanto attesa ripartenza del Tram di Opicina. —

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