Tram di Opicina, prima le regole poi i lavori: i tempi si dilatano ancora

L’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie chiede un team inter-enti per definire le regole sulla gestione

Giovanni Tomasin
Il tram di Opicina
Il tram di Opicina

TRIESTE Non fosse già finito alle calende greche da tempo, il tram di Opicina rischierebbe ora di arrivarci di nuovo. È infatti stata recapitata in municipio la celebre lettera di Ansfisa – l’agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie – che il Comune attendeva per far partire i lavori mancanti sulla linea. La missiva però s’è rivelata poco dirimente, perché quel che impone di fare è invece di costituire un tavolo fra enti per la redazione del nuovo regolamento di esercizio. Senza il quale non si può partire. Le tempistiche, quindi, restano quantomeno aleatorie.

Il Consiglio comunale

Del tema si è discusso anche lunedì in Consiglio comunale. Nei giorni scorsi il primo cittadino Roberto Dipiazza aveva parlato nuovamente, davanti alle telecamere della tivù cittadina, della possibilità di affidare le ultime lavorazioni a Trieste Trasporti. Un’ipotesi affiorata e tramontata ormai diverse settimane fa. Il consigliere Pd Francesco Russo ne ha fatto l’oggetto di una domanda di attualità all’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi: «Vorremmo capire se la notizia è confermata – ha chiesto il consigliere – quali sono i tempi e le modalità amministrative». Ha replicato l’esponente di giunta: «Con Trieste trasporti ci sono state interlocuzioni ma al momento non c’è nulla di deciso».

Il botta e risposta

Le bocce sono ferme, ha detto Lodi, «perché nel frattempo Ansfisa ha chiesto a Comune, Regione, Trieste trasporti e Rfi di fare un gruppo di lavoro che produrrà le linee guida gestionali tecniche e il regolamento di gestione e manutenzione della linea». Ha ribattuto Russo: «Queste linee guida non hanno nulla a che fare con i disagi manifestatisi in un cantiere ormai chiuso. Abbiamo speso 300 mila euro per una rincalzatrice senza risultati. E ora l’assessore smentisce clamorosamente quanto detto dal sindaco su Trieste trasporti».

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Il tram di Opicina

La notizia della lettera

Al netto del mancato passaggio di testimone a Tt, Lodi ha dato una notizia: la lettera di Ansfisa è arrivata, e chiede di costituire un tavolo di lavoro inter-enti per la redazione del regolamento. Ma cosa significa questo passaggio? Nel corso degli anni abbiamo visto il Comune lamentare più volte le pretese tecniche di Ustif prima e Ansfisa poi: i tecnici dell’agenzia applicavano al tram le restrizioni standard per le linee ferroviarie contemporanee, percepite dal Comune come eccessive per un trabiccolo che ha visto la luce un secolo fa.

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Il tram di Opicina

 L’iter

Con la richiesta della costituzione del tavolo e del nuovo regolamento, in un certo senso Ansfisa va incontro a questo disagio municipale. Valendosi del supporto del gestore (Tt) e della stessa Rete ferroviaria italiana, l’agenzia chiede al Comune di produrre un regolamento specifico per il tram, che tenga conto delle sue peculiarità tecniche e storiche. Insomma, una volta completato il nuovo regolamento, può essere per davvero che l’agenzia dia il via libera alla ripartenza degli ultimi lavori, e quindi del tram.

Tempistica incerta

Quando questo possa accadere, però, non è dato sapere. Al momento sappiamo che il Comune sta raccogliendo i nominativi dei vari enti per costituire il tavolo di lavoro. Quando finirà? «Al momento non abbiamo una definizione temporale – fa sapere l’ente – sia per quanto riguarda le linee guida e conseguentemente anche per il regolamento in quanto bisogna attendere la costituzione del gruppo».

Non resta alla città che incrociare le dita e canticchiare il motivetto del film “Dumbo”: Casimiro a tutta forza va, verso la città, quanto fumo fa, sbuffa e fischia senza mai sostar. Presto, già si sa, festa ci sarà. —

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