Il Tram di Trieste viaggia verso il nulla osta: i nuovi freni in produzione
Verifiche sui binari in vista della ripartenza entro l’anno. Per il via libera mancano ora blocchi e scambi
I tecnici di Ansfisa, Comune, Trieste Trasporti e De Aloe Costruzioni Srl hanno battuto tutti e cinque i chilometri della linea tranviaria, completando l’ultimo sopralluogo in vista dell’avvio dei lavori decisivi per la ripartenza delle carrozze. All’inizio della prossima settimana le imprese incaricate potranno effettuare le rilevazioni sul materiale rotabile, poi tutte le misure verranno inviate a delle ditte specializzate, in grado di produrre freni e deviatoi in tempi relativamente rapidi. Il Tram di Opicina, a quel punto, potrà finalmente ripartire.
IL RIPRISTINO DEL SERVIZIO
«È la volta buona», affermano gli addetti ai lavori, seppur con la ragionevole prudenza del caso. L’obiettivo del sindaco Roberto Dipiazza è ripristinare la Linea 2 entro fine anno: termine che potrebbe al più slittare di qualche settimana, a seconda delle tempistiche di produzione delle componenti richieste dall’Ansfisa per il nulla osta alla ripartenza delle vetture, ferme dall’incidente del 16 agosto 2016. Otto anni fa.
LE PRESCRIZIONI DI ANSFISA
I principali interventi richiesti dall’Agenzia nazionale per la ripartenza del Tram, oltre a quelli già affidati dal Comune, consistono in lavorazioni sul materiale rotabile, sui dieci deviatoi presenti lungo il percorso e sui freni delle carrozze, che andranno sostituiti con modelli a pattino da disegnare appositamente per le storiche vetture blu. A questi interventi «indifferibili» si sommeranno poi quelli prescritti dal nuovo regolamento stilato dalla stessa Ansfisa con Ferrovie dello Stato, Regione, Trieste Trasporti e Comune lungo tutta la linea (binari, recinzioni, assali e dispositivi di sicurezza). Interventi aggiuntivi che però saranno programmati in un secondo momento, «con un’attuazione graduale» a partire dalla fine del 2025, comunque dopo la ripartenza del Tram.
L’ULTIMO SOPRALLUOGO
Lunedì intanto è stato completato l’ultimo sopralluogo che permetterà di avviare i lavori decisivi, dopo i test preliminari sul parco vetture che già la settimana scorsa avevano riportato il Tram in movimento tra piazzetta Casali e piazza Dalmazia. Il team di ingegneri – Giulio Bernetti e Paola Capon per il Comune, Domenico Cucchiara di Ansfisa, Andrea Cervia di Trieste Trasporti e Guido De Aloe, della ditta incaricata – insieme alla squadra di tecnici hanno battuto i cinque chilometri e duecento metri di percorso fino al capolinea di Opicina, per completare le verifiche dei punti di discontinuità e prendere nota delle ultime lavorazioni necessarie.
LE INFRASTRUTTURE
Per ripartire servono sostanzialmente due tipi di intervento. Il primo riguarda la parte di infrastrutture, che il Comune sta seguendo direttamente con la De Alo: vanno sistemati i dieci deviatoi presenti sul percorso, le controrotaie, gli scalzatori e le componenti necessarie per la sopraelevazione del Tram sulla linea, in particolare in corrispondenza delle curve. Nei prossimi giorni l’impresa tornerà a Opicina per effettuare ulteriori misurazioni lungo i binari e delle componenti, per poi commissionarne la produzione a ditte specializzate, individuate durante la recente visita alla Innotrans di Berlino, la fiera internazionale delle tecnologie e dei trasporti.
I FRENI
Oltre al nulla osta delle infrastrutture servirà mettere mano ai freni. Sostituirli è senza dubbio la voce più complessa tra le lavorazioni prescritte da Ansfisa, considerato che il tipo di freno richiesto – un particolare modello a pattino, compatibile con il mezzo storico – non era utilizzato dal Tram già da molto prima dell’incidente. Freni come quelli non vengono più prodotti, non si trovano più sul mercato, e progettarli da zero comporterebbe ulteriori ritardi. Il colpo di fortuna è che Trieste Trasporti – che si sta occupando della revisione del sistema frenante su incarico del Comune – ne ha ancora a disposizione alcuni esemplari, dismessi dalla Linea 2 ormai più di vent’anni fa e conservati da allora. Questo ha permesso ai tecnici di sostituire il pezzo richiesto su una prima vettura, effettuare i test, e progettare i rimanenti freni esattamente su modello dell’originale; disegni che adesso saranno inviati a una fonderia specializzata, che si occuperà di realizzarli appositamente per il Tram di Opicina. Il tutto richiederà qualche settimana, al massimo dei mesi. —
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