Uffici regionali in Porto Vecchio a Trieste: spunta l’ipotesi di uno scambio di immobili

Una società si offre di svolgere i lavori nello scalo e ottenere in cambio alcuni edifici pubblici in città: il caso è emerso dopo lo stop dell’asta per palazzo Vucetich

Laura Tonero
I magazzini di Porto Ve3cchio (Bruni)
I magazzini di Porto Ve3cchio (Bruni)

L’asta che lo scorso 7 gennaio avrebbe dovuto tentare l’aggiudicazione di palazzo Vucetich è stata momentaneamente sospesa. La decisione assunta dalla Regione sullo stabile delle Rive che ospitava la Direzione centrale Salute arriva dopo che, a poche ore dalla Vigilia di Natale, sul tavolo dell’assessore regionale al Patrimonio Sebastiano Callari, è stata depositata una proposta per un’operazione ben più imponente, di partenariato pubblico-privato.

Una società non ancora identificata si è offerta di gestire il cantiere per la riconversione e riqualificazione dei magazzini del Porto Vecchio dove la Regione trasferirà i propri uffici (un investimento stimato intorno ai 150 milioni) e di ottenere in cambio alcuni degli immobili oggi occupati dalla macchina regionale e destinati invece all’alienazione.

Palazzo Vucetich (Bruni)
Palazzo Vucetich (Bruni)

I palazzi in gioco

In gioco, come noto, ci sono i palazzi di via Carducci 6, via Sant’Anastasio 3, via Udine 9, via San Francesco 37, scala dei Cappuccini, corso Cavour 1, via Milano 19, riva Nazario 8, via Trento 2, via del Lavatoio 1, via Boccaccio 27 e via Giulia 75/1.

Gli uffici tecnici della Regione ora vaglieranno i contorni giuridici e tecnici della proposta. Alla giunta regionale spetta invece decidere anche se politicamente sia la strada da imboccare o meno. Sul profilo del soggetto che ha avanzato il progetto le bocche restano cucite: la prossima settimana i referenti della società dovrebbero incontrare il governatore Massimiliano Fedriga e l’assessore Callari, per dare un volto all’operazione e tracciarne i contorni. Callari conferma l’esistenza della proposta, senza però entrare nei dettagli.

Porto vecchio di Trieste, ecco la mappa dei futuri magazzini

I magazzini

I magazzini del Porto Vecchio dove l’ente regionale trasferirà i propri uffici sono il 7 e il 10, l’hangar 21 e l’edificio 118. Per il progetto Nur (nuovi uffici regionali), «finita la fase istruttoria – così Callari – dobbiamo avviare i lavori, e quindi indire una gara d’appalto. Nel caso in cui il partenariato proposto preveda la possibilità che a fronte della cessione dei palazzi in alienazione ci sia la riqualificazione di quei magazzini, è bene fare una valutazione per decidere se sia o meno la soluzione giusta». L’assessore assicura che «stiamo analizzando la proposta nei minimi particolari».

 

Porto Vecchio di Trieste, il piano di recupero parte con l’hangar 117
La vista dal drone sopra i magazzini. Fotoservizio Francesco Bruni

Il futuro dei palazzi regionali

Ma che ne sarà quindi dei palazzi regionali sparsi in città? La valorizzazione degli edifici che rientrano nel piano di alienazione «potrebbe avvenire anche a scopo pubblico – dice l’assessore – perché potrebbero essere interessanti per l’attività di altre istituzioni pubbliche». Oppure, «se sulla base dei lavori da fare su Porto Vecchio sia prevista una sorta di compensazione, con la cessione degli immobili, la futura riqualificazione di quei palazzi potrebbe avere anche scopi privati». La cessione potrebbe riguardare solo una parte degli immobili. Callari infatti precisa come «palazzo Vucetich è stato messo provvisoriamente in attesa, ma non è detto che finisca all’interno del partenariato pubblico-privato proposto. E se così non fosse tornerebbe all’asta».

Tempi rapidi

Per la valutazione del progetto appena presentato, la Regione si prenderà «qualche settimana – riferisce l’assessore – saremo rapidi, con la burocrazia abbiamo perso già troppo tempo». Nel caso poi la proposta di partenariato raccolga il parere favorevole della Regione, «apriremo ad altri la possibilità di avanzare un progetto in tal senso: siamo aperti a tutte le proposte con l’intenzione di trovare la soluzione migliore per il patrimonio regionale». —

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