Musei, eventi, ricerca e il ricordo dell’esodo nei magazzini già rinati nel Porto Vecchio di Trieste

Viaggio nella prima delle aree riqualificate e frequentate del vecchio scalo: il civico del mare si amplia e l’esposizione sulle masserizie riapre al pubblico

Francesco Codagnone
Strade ed edifici già utilizzati in Porto Vecchio (Foto Bruni)
Strade ed edifici già utilizzati in Porto Vecchio (Foto Bruni)

Il via vai dei mezzi impegnati nei cantieri, dei Tir carichi dei metalli dell’Adriaterminal, dei runner che corrono lungo la bretella, degli universitari che frequentano la Centrale idrodinamica. Mentre si lavora alla rinascita del Porto Vecchio, un pezzo dell’antico scalo è già entrato in funzione in questi anni. Si tratta della porzione ristrutturata attorno al Magazzino 26, che oggi svolge soprattutto una funzione espositiva e museale.

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Un rendering del project - financing

Nel corso dell’anno le mostre ospitate nel grande hangar (il primo a essere stato sistemato) saranno riallestite, a partire dalle masserizie del Museo della civiltà istriana, fiumana e dalmata, che verrà ampliato e – per la prima volta – aperto a tempo pieno.

Le iniziative pubbliche e private in corso prevedono che di qui ai prossimi dieci anni Porto Vecchio possa diventare “vivo” e trovare un nuovo sviluppo in chiave residenziale, turistica e commerciale. Ma nei dieci già trascorsi dalla sdemanializzazione, una porzione è già, lentamente, tornata a essere frequentata.

IL MUSEO DEL MARE

Tra le prime aperture c’è stata l’inaugurazione, un anno fa, della bretella viaria che da largo Santos conduce al polo museale a nord del Porto Vecchio, l’area in cui oggi si concentra la maggior parte degli edifici ristrutturati. La strada porta fino al Magazzino 26. Il “mirador”, la struttura in vetro disegnata da Consuegra, spicca sul tetto dell’edificio, segnale dei lavori ancora in corso nell’hangar. Se per l’ala sud bisognerà attendere la fine dei cantieri, l’ala nord ospita oggi mostre e sale espositive. Al terzo piano si trovano i reperti appena trasferiti da Campo Marzio, prima parte della futura collezione del Museo del Mare.

SALA LELIO LUTTAZZI

Sempre il terzo piano contiene la sala polifunzionale da 400 persone Lelio Luttazzi, dotata di palco, attrezzature audiovisive, tavoli, sedute per conferenze e un’area regia. La sala ospita eventi co-organizzati con associazioni e artisti locali e non: incontri, proiezioni cinematografiche, concerti.

L’IMMAGINARIO SCIENTIFICO

Scendendo al secondo piano si entra quindi nell’Immaginario scientifico. Il museo, dedicato alla scienza interattiva e sperimentale, occupa circa tremila metri quadrati sui primi due piani del corpo centrale del 26, tra laboratori, spazi espositivi e apparati didattici.

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IL MUSEO DELLA CIVILTÀ ISTRIANA

Percorrendo i corridoi del secondo piano si trova poi il Museo civico della civiltà istriana, fiumana e dalmata, che in oltre duemila metri quadrati raccoglie le testimonianze dell’esodo conservate nel Magazzino 18, poi trasferite nel Magazzino 26. A breve l’allestimento si completerà con il trasloco delle ultime masserizie custodite in via Torino. Oggi visitabile su prenotazione a cura dell’Irci, nel 2025 il Museo sarà aperto a tempo pieno con gestione diretta dal Comune.

LE SALE ESPOSITIVE

Il primo e il secondo piano si completano con le sale espositive intitolate a Leanor Fini, Arturo Nathan e Carlo Sbisà. Tra le mostre già concluse o in corso troviamo le esposizioni dedicata a Raffaella Carrà, Lucio Saffaro, Nikola Testla e Tony Zanussi. A queste si affianca il foyer Porto Vivo: pannelli digitali portano attraverso il viale monumentale, il parco lineare e gli altri cantieri dello scalo.

IL CENTRO CONGRESSI

Spostandosi all’esterno, vicino al Magazzino 26 si trova il Generali convention center, risultato del recupero dei due magazzini 27 e 28, completamente ristrutturati. Nel 2024 il centro ha registrato 87 mila presenze e 278 giornate di occupazione: numeri che motivano l’ipotesi di estendersi, in futuro, al vicino magazzino “27 bis”, davanti al vecchio deposito delle locomotive.

LA CENTRALE IDRODINAMICA

Tra gli edifici già ristrutturati, di fronte al centro congressi spicca la Centrale idrodinamica, nel nucleo di costruzioni più antiche del Porto Vecchio. Realizzata tra il 1887 e il 1890, in passato era usata per produrre l’acqua sotto pressione distribuita in tutto lo scalo attraverso 6.500 metri di condotte. In un unico impianto erano concentrati i motori a vapore e le pompe idrauliche che movimentavano gru e montacarichi. Fu dismessa nel 1988 in favore di più moderne tecnologie; seguirono oltre vent’anni di abbandono, fino al restauro avviato nel 2010 dall’Autorità portuale. Dal 2023 e fino all’agosto 2026, la Centrale è in parte in uso gratuito all’Università, che vi ospita lezioni della triennale in Infermieristica.

LA SOTTOSTAZIONE ELETTRICA

Accanto alla Centrale troviamo la sagoma bianca venata di rosso della Sottostazione Elettrica, inaugurata nel 1913 su progetto di Zaninovich. Entrambe le strutture sono visitabili con i percorsi organizzati da Italia Nostra. Ristrutturata in anni recenti, già quartier generale di “Esof 2020”, dal 2024 la Sottostazione ospita il Consorzio Ursus, che condivide gli spazi con gli uffici del Gcc. Altri spazi sono destinati all’Ogs con la Fondazione internazionale Trieste per la Libertà delle Scienze, nell’ambito di un progetto per attività di ricerca del Laboratorio sulla Sostenibilità quantitativa. —

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