Esterni d’epoca e 700 posti, il progetto da 7,4 milioni di euro per l'ampliamento del centro congressi

I piani del Gcc per il 27/b puntano all’espansione del polo in Porto Vecchio. Nuovo hangar collegato da un corridoio in vetro. Ipotesi concessione fino al 2060

Francesco Codagnone

Esterni restaurati in accordo con i vincoli storici e interni rivisti in chiave moderna. Luce naturale, corridoi laterali e affacci sullo scalo. Tre sale modulari, separate da pareti mobili che danno vita a un unico auditorium da 700 posti, collegato al corpo principale del centro congressi tramite un corridoio in vetro. Generali Convention Center svela il progetto da 7,4 milioni per annettere il magazzino 27/b ed espandersi all’interno del Porto Vecchio.

Il passo del Leone

Il 2024 si è chiuso con 87 mila presenze, il calendario 2025 è fitto e le prenotazioni arrivano fino a giugno 2030. I numeri sono in crescita e Gcc, la società convegni & fiere controllata al 47% da Generali e operante in Porto Vecchio nei magazzini 27 e 28, conferma la necessità di nuovi spazi nello scalo.

I due fronti

I fronti aperti sono due: la linea di costa davanti al magazzino 28 e l’hangar 27/b, tra il 27 e l’ex deposito delle locomotive. Il lungomare rientra nel project financing di Costim e Gcc – come anticipato dal Piccolo – ha già avviato le prime interlocuzioni con i bergamaschi: le tempistiche sono quelle del partenariato, quindi alcuni anni. Il 27/b è invece di proprietà comunale e non è iscritto nella lista di magazzini interessati dalle alienazioni, risultando quindi disponibile a trattative separate con la partecipata del Leone.

Generali Convention Center, partite le trattative per acquisire nuovi spazi in Porto Vecchio
Una panoramica sul GCC e sulla costa valutata per l’espansione (foto Bruni)

L’iter amministrativo

Il progetto preliminare per il 27/b, commissionato allo studio Cervesi, è stato esaminato dal cda di Gcc con parere positivo.

Il presidente Roberto Morelli è quindi pronto a convertire la manifestazione di interesse già presentata al Comune in una domanda non vincolante per estendere l’attuale concessione dei magazzini 27 e 28. «Attendiamo la proposta, che valuteremo: per certo un’eventuale espansione del Gcc costituirebbe un’opportunità di crescita per un centro congressi e fiere di richiamo internazionale», afferma l’assessore al Project financing Everest Bertoli.

Polo d’arte in Porto Vecchio a Trieste: la proposta da Budapest per un hangar dello scalo
La sinistra vista sull’hangar 27/b (Bruni)

La concessione fino al 2060

La strada appare avviata e – posta la natura non vincolante delle interlocuzioni in corso – la presentazione di una proposta formale da Gcc richiederà due ulteriori passaggi. Il primo attiene alla durata della concessione, che il centro congressi – vista l’entità dell’investimento – punta a estendere dall’attuale termine del 2040, indicativamente, al 2060.

Il vincolo e i nuovi parcheggi

Il secondo riguarda il vincolo cui è sottoposto l’edificio. Nella pianificazione del Porto Vecchio, l’hangar 27/b viene classificato come parcheggio pertinenziale al Magazzino 26, sebbene i colonnati interni rendano tale destinazione impraticabile.

Il vincolo della Soprintendenza, al contempo, impedisce la demolizione dell’edificio o interventi invasivi. L’unica possibilità è modificare la destinazione del magazzino e contestualmente individuare posteggi alternativi a servizio del polo culturale. Tra le ipotesi c’è quella di incrementare i posti oggi gestiti da Interparking davanti al Gcc, tramite un secondo livello da realizzare compatibilmente con il percorso previsto della cabinovia.

Dal punto di vista urbanistico l’intervento consisterà in un restauro conservativo degli esterni, tutelati dalle Belle arti e caratterizzati da ampie finestre e uscite affacciate sui viali del Porto Vecchio. Il 27/b si presenterebbe quindi in rottura con le più moderne facciate del 27 e del 28, già occupati dal Gcc. All’interno sono previste tre sale da 200 posti l’una (modulabili del 10-15%), collegate da corridoi laterali e separate nel corpo centrale da pareti mobili. A seconda della necessità si potranno quinti ottenere due sale, rispettivamente da 200 e 400 posti, o un unico auditorium estendibile a un massimo di 700 posti.

Il collegamento in vetro

L’aspetto più interessante è la soluzione studiata per unire i due edifici 27 e 27/b, attualmente separati da una decina di metri. Il progetto prevede la realizzazione di una struttura trasparente che vada a chiudere questo spazio, realizzando così un percorso senza interruzioni tra una struttura e l’altra. Idealmente, il futuro ospite potrebbe così raggiungere ogni punto del Gcc senza mai uscire dal complesso, passando dal magazzino 28 al 27 attraverso la passerella esterna già presente tra i due edifici, per poi trasferirsi nel 27/b attraverso il nuovo corridoio in vetro.

Riproduzione riservata © Il Piccolo