Darsene, spa e aree sport: come cambierà la zona nord del Porto Vecchio di Trieste

Verso Barcola saranno concentrate le opere pubbliche in concessione. Fine lavori prevista nei primi quattro anni, poi partirà la gestione privata

Francesco Codagnone
La parte più a nord il terrapieno di Barcola (foto Silvano)
La parte più a nord il terrapieno di Barcola (foto Silvano)

Tra i primi magazzini del Porto Vecchio-Porto Vivo che verranno inaugurati ci sono quelli nella parte più a nord dello scalo, subito dopo il Molo Zero. Affacciati sul mare qui si trovano i fabbricati 32, 33, 34, 34/1, 104 e 133, che verranno presi in concessione e trasformati in un centro balneare, un centro benessere, impianti sportivi e locali di servizio, con destinazioni di interesse pubblico ma gestione curata da privati.

In parallelo all’alienazione dei magazzini comunali – concentrati nella parte centrale e quella più a sud dello scalo – il project financing avanzato da Costim prevede infatti che l’aggiudicatario della futura gara sottoscriva una concessione (o subconcessione) di cinquant’anni per la gestione di otto edifici (comunali), oltre che dei moli, delle banchine e della linea di costa (demaniali) dell’antico scalo. Il contratto comprenderà l’impegno a versare un canone d’uso annuo di 215 mila euro al Comune e 599 mila al Demanio, cui si sommeranno quasi 162 milioni di euro di lavori per la realizzazione delle opere di interesse pubblico.

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Il cronoprogramma in questo caso prevede la realizzazione della maggior parte degli interventi dopo il terzo o il quarto anno dall’inizio dei primi lavori. Entro questo termine, ad esempio, si prevede di completare la centrale di teleriscaldamento e teleraffreddamento al Molo III, e l’edificio 203 (tra i primi che si incontrano sulla fila destra di magazzini arrivando da sud), che sarà destinato all’allaccio degli impianti tecnologici e centrali a servizio del quartiere. Inaugurati i primi hangar e fabbricati in concessione, inizierà quindi la fase di gestione, in parte funzionale alla sostenibilità economica dei cantieri da avviare successivamente.

A Trieste i lavori in Porto Vecchio avanzano agli estremi fra il Molo IV e il terrapieno di Barcola

I principali interventi di interesse pubblico si concentreranno nell’ala più settentrionale del Porto Vecchio, destinata da Piano regolatore ad attività sportive e ricreative. Subito dopo il centro congressi si apre infatti l’infilata di magazzini 32, 33, 34, 34/1, 104 e 133.

Il progetto di Costim prevede di trasformarli in una spa-centro benessere da 4.500 metri quadrati (indicativamente nei fabbricati 32, 33 e 133) e un centro balneare (attorno al magazzino 104). Ancora più a nord verranno realizzati impianti sportivi da circa 5 mila metri quadrati (negli hangar 34 e nel 34/1), connessi al futuro campus outdoor che sorgerà al Terrapieno di Barcola.

Tra il Molo III e il successivo Molo Zero il project di Costim prevede quindi la realizzazione di una marina da 500 barche e un centro velico, mentre tutta la linea di costa demaniale verrà trasformata in una spiaggia libera, con oltre 5 mila metri quadrati dedicati alla balneazione.—

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