Stavropoulos: “Pallacanestro Trieste, una squadra tanto bella da vedere quanto difficile da affrontare»

Il Gm dell’Armani Milano: «Biancorossi molto competitivi. Domenica sarà una battaglia». «Cosa mi manca di più degli 8 anni trascorsi da studente a Trieste? Le osmize»

Lorenzo Gatto
Christos Stavropoulos Gm di Milano
Christos Stavropoulos Gm di Milano

General manager a Milano, arrivato nella società di Giorgio Armani nel giugno del 2019 dopo una lunga e straordinaria carriera all'Olympiakos, Christos Stavropoulos ritrova sulla sua strada Trieste. Una città nella quale, studiando Farmacia all'Università, ha vissuto per quasi otto anni prima di tornare in Grecia e spiccare il volo in un mondo, quello del basket, che gli ha regalato infinite soddisfazioni e nel quale ha vinto davvero tutto. Un tuffo nel passato, ricordi che però restano vivi nella memoria anche a più di trent'anni di distanza.

«Le Università in Grecia erano a numero chiuso, all'inizio degli anni Novanta decisi quindi di venire a studiare in Italia - ricorda Christos -. Come scelsi Trieste? Io, ateniese, volevo vivere in una città con il mare e arrivai da voi. Con il senno di poi non avrei potuto scegliere meglio. Sbarcato senza conoscere una parola di italiano, mi sono ambientato in fretta. Credo che per ognuno di noi, il ricordo degli anni trascorsi da studente siano i più belli. Io quegli anni li ho vissuti a Trieste, in una città che amo, nella quale ho costruito rapporti importanti che durano ancora oggi e che mi commuove in ognuna delle occasioni in cui mi capita di tornare».

A Trieste comincia a lavorare come agente collaborando anche con la Illy. «Conoscevo Angelo Baiguera e con la Pallacanestro Trieste avevo questo rapporto di amicizia e collaborazione - racconta - Con l'Agenzia con la quale lavoravo come procuratore portammo Michael Williams a Trieste ma, giusto per fare qualche nome, anche Walter Berry a Cantù o Brian Oliver a Reggio Calabria. Salutata Trieste, il passaggio in Grecia dove, dal 2000 sono rimasto fino al 2019».

All'Olympiakos, come General Manager, vince tutto: due eurolega, una coppa Intercontinentale, tre campionati e tre coppe di Grecia. Poi, nell'estate del 2019, la proposta di Milano. «Parlai con Ettore Messina, mi parlò del progetto che aveva in mente e mi chiese di far parte di una nuova avventura che stava partendo. Ho scelto d'istinto, lasciando la mia comfort zone e non mi sono mai pentito: sono entrato a far parte della famiglia Armani e, devo dire, sono molto felice di questa scelta. Come sono molto felice e grato di una vita che mi ha permesso di fare un lavoro che è senza dubbio molto impegnativo ma mi permette di fare ciò che amo».

Tornando all'attualità, la sfida di domenica metterà Milano di fronte a una Armani decisamente in difficoltà a causa degli infortuni. «Per noi questo è senza dubbio un periodo molto difficile. Gli infortuni, purtroppo, fanno parte del gioco, in questo momento stiamo facendo fatica. Il livello e la competitività di un campionato che, assieme a quello spagnolo, è il più competitivo in Europa, di certo non ci facilita il compito. Ogni settimana è una battaglia, sarà così anche domenica contro una Trieste che reputo davvero molto competitiva. È una squadra tanto bella da vedere quanto difficile da affrontare».

E tornando su Trieste, una chiosa gustosa. «Sai cosa mi manca più di tutto? - la battuta finale di Christos -. Mi mancano le osmize. Mi capita di parlarne qualche volta con Tonut. Ogni tanto butto la qualche parola in triestino, Stefano ride. Ma io, il vostro dialetto, lo ricordo ancora molto bene». —

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