Pallacanestro Trieste-Reyer Venezia, derby chiave per le Final Eight

Palla a due alle 18,15. Vincendo con la Reyer, Trieste può quasi ipotecare il pass per la Coppa Italia. Coach Christian suona la carica: «Vogliamo qualificarci, servirà il ritmo giusto

Lorenzo Gatto
L’attacco al canestro di Valentine nell’ultimo match vinto con Cremona
L’attacco al canestro di Valentine nell’ultimo match vinto con Cremona

È un derby ricco di significati quello che alle 18.15, sul parquet del PalaRubini e in chiaro su DMAX, metterà Trieste di fronte alla Reyer Venezia. Storie personali che si intrecceranno nell’arco di quaranta minuti ad alto contenuto emotivo.

Sarà la partita che riporterà sul parquet di Valmaura tanti dei protagonisti che, in biancorosso, hanno scritto pagine importanti della storia della società. Da Eugenio Dalmasson a Mauro Sartori, dal Lobito Fernandez ad Alessandro Lever, da Giga Janelidze a Jordan Parks.

La Pallacanestro Trieste e il ritorno di Dalmasson al derby con Venezia
L’abbraccio di Dalmasson con Bowers durante la festa promozione a Casale. Foto Bruni

Ma sarà anche una partita che metterà in palio punti pesanti per la classifica delle due squadre. Padroni di casa a caccia di un successo che darebbe una svolta forse definitiva alla corsa per la conquista delle Final Eight di Coppa Italia, ospiti desiderosi di invertire la tendenza e ripartire in un campionato finora disputato al di sotto delle aspettative.

Per Trieste permane l’incognita Brown, a Venezia tutto è già chiaro con il sicuro forfait di McGruder e il rientro in campo di Davide Moretti.

Ottimista sull’esito della sfida, Jamion Christian racconta la vigilia della sua squadra. «Questo gruppo vive e gioca con una gioia incredibile. Quindi questa settimana non è stata difficile. Erano entusiasti di avere un giorno libero per Natale, ma anche di tornare ad allenarsi – le parole del coach biancorosso –. I ragazzi hanno riconosciuto il percorso che stiamo facendo e la qualità della squadra che affronteremo questa sera, una Venezia che, tra infortuni e acciacchi, ha affrontato tante difficoltà. Non possiamo controllare ciò che succede a loro, l’unica cosa che possiamo controllare è il nostro impegno e la nostra concentrazione».

Sul modo di affrontare la Reyer, definito il piano partita biancorosso. «Sarà fondamentale lavorare bene a rimbalzo e in difesa, assicurandoci di trovare, in attacco, gli spazi necessari per creare opportunità facili per noi – sottolinea Christian –. Dovremo essere pazienti, muovere il pallone nel modo giusto e coinvolgere tutti. La forza della nostra squadra è sempre nei cinque in campo che giocano insieme come una cosa sola e trovano il modo di restare nel ritmo giusto».

Sulla rincorsa alle Final Eight, il coach statunitense conferma la volontà della squadra di vincere per centrare la qualificazione alla kermesse in programma a Torino dal 12 al 16 febbraio. «Quello che è interessante del basket europeo sono i momenti chiave durante la stagione, la Coppa Italia è ovviamente uno di questi – conclude Christian –. Ogni squadra, all’inizio dell’anno, la segna come un obiettivo da raggiungere. Quindi, la possibilità di qualificarci è chiaramente molto importante per noi. So che ci sono molti ragazzi nello spogliatoio entusiasti per questa opportunità, ma anche per il lavoro necessario questa settimana in allenamento, consapevoli della sfida che ci aspetta».

Sul fronte Reyer, la partita contro Trieste viene vista come un passaggio importante della stagione anche se la società ha spento i rumors legati alle voci su un possibile cambio di guida tecnica. «Sarà un’altra partita difficile e complicata – l’analisi di coach Neven Spahija –. Ci arriviamo da una sconfitta dolorosa contro Brescia e in settimana abbiamo lavorato molto bene, come sempre con grande attitudine, e siamo preparati per lottare. Trieste è una buona squadra che produce tanto da tre punti, lo sappiamo molto bene, hanno giocatori che fanno la differenza. Noi siamo preparati e vogliamo vincere. È un momento difficile, non ci aspettavamo di essere in questa situazione, ma la squadra è mentalmente forte e vogliamo guardare avanti, non indietro». —

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