Pallacanestro Trieste, i biancorossi sono il vanto del Nord Est
I biancorossi di coach Jamion Christian agiscono a tutti gli effetti come una squadra di alta classifica

Curiosamente UMANA Reyer Venezia e NUTRIBULLET Treviso stanno vivendo problematiche comuni in una stagione che, ad oggi, non sembra soddisfare appieno le aspettative delle rispettive dirigenze e tifoserie.
L’assenza di continuità, sia essa in singola gara che in prestazioni susseguenti, sembra la malattia diagnosticata, rischiando troppo spesso di far passare in secondo piano i picchi di qualità proposti da due maestri del gioco offensivo come Spahija e Vitucci; in mancanza di una cura, può incombere il rischio di minare le certezze per il gran ballo finale del torneo.
I lagunari provengono da due sofferte vittorie esterne consecutive, ed hanno espugnato Sassari grazie a due fattori chiari molto evidenti: atletismo e presenza sottocanestro (la giocata decisiva di Parks per palati fini) e la leadership di Ennis.
Ma proprio partendo da vittorie come questa e dall’apporto di nomi di rilievo (Kabengele potenziale MVP) può e deve partire una rimonta alle posizioni nobili dei play-off, unico antidoto alle due cocenti eliminazioni di Coppa.
Per i trevigiani, l’ostacolo era arduo, se non proibitivo, ma colpisce ancora una volta il repentino sfarinamento di gioco e appeal su una gara, peraltro sin lì ben condotta, al primo palesarsi di un atteso incremento di intensità avversaria.
Proprio il settore esterni, vero fiore all’occhiello dell’organico e tra i più apprezzati dagli analisti, appare come quello più labile sotto questo aspetto, mandando in default un intero meccanismo proprio nei momenti decisivi di gara. In verità i biancoblù sono stati e sono tuttora sopra al margine di rischio in classifica, ma sarebbe delittuoso, in presenza del miglior organico quanto a talento dell’era post Benetton, non rincorrere un “upgrade” fino in fondo.
Il Vanto del Nordest diventa a tutti gli effetti la PALLACANESTRO TRIESTE, e il debordante entusiasmo del PalaRubini ne rappresenta fedele testimonianza.
I biancorossi di coach Jamion Christian agiscono a tutti gli effetti come una squadra di alta classifica, le evidenze sono chiare: 1) hanno sempre delle assenze, ma i cosiddetti sostituti fanno in modo che nessuno se ne accorga (vogliamo parlare dell’onnipotente Ruzzier di questo periodo?) 2) Rispondono a gerarchie chiare, dove si intuisce chiaramente quali siano i capi squadra, cui si accostano via via protagonisti di giornata. 3) Tutti i giocatori hanno un attaccamento al progetto tipico solo delle squadre vincenti. 4) L’impostazione di gioco è costante, indipendentemente da chi incontra. 5) Nel primo tempo fa partecipare l’avversario, per poi stritolarlo nella ripresa con dinamismo, maglie difensive ristrette e giocate decisive. Se non sono stimmate queste. .. —
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