Palla di cristallo: la situazione è grave, ma non seria

Giovanni Marzini
Giovanni Marzini

Attorno a quel campetto da oratorio sabato scorso c’erano 600 spettatori circa, per un incasso non comunicato per pudore. Nessuna offesa nei confronti della Virtus Verona, solo complimenti: sta infatti dieci punti più su in classifica rispetto all’Unione. Ma questa è la fotografia della serie C, della quale la Triestina fatica a liberarsi. Anzi, al momento cerca addirittura d’aggrapparsi. Nonostante una ricca proprietà ed un budget con tanti zeri.

Premesse queste che aiutano a definire come “sanguinoso” il gol subito in quella che era un tempo la nostra “zona Triestina”, ex Cesarini. Sabato abbiamo lasciato per strada due punti che avrebbero potuto essere panacea o – se preferite - antidoto di un’imminente penalizzazione. Al pari di analoghi recenti episodi, ancora punti gettati alle ortiche che fanno male alla classifica e al morale.

Di tutti: squadra e tifosi. Questi ultimi, divorati sempre più dal dubbio di veder seduta nella stanza del potere una dirigenza non esente da colpe. Dalla costruzione della squadra in estate comprensiva delle sue guide tecniche, financo (da ultimo) alla gestione delle pratiche burocratiche che finiranno per far riscrivere alla Covisoc la nostra classifica.

Tocca al povero Tesser travestirsi una volta di più da parafulmine. Anche se il Carnevale finisce oggi. Coraggio mister: si faccia forza sorridendo con il buon Flaiano. “La situazione è grave, ma non seria”!

La Palla volta pagina. “Siamo più forti delle assenze”. Fossimo in Mike Arcieri, scolpiremmo sulla pietra questa frase di coach Christian e ne faremmo una targa da appendere nello spogliatoio del palasport. Sintetizza al meglio la resilienza della squadra, il suo spirito, la sua unità, la sua vera forza. Capace di sorridere di fronte agli infortuni ed assenze di giocatori che da soli hanno nelle mani quello che è stato spesso il 50 per cento del fatturato offensivo di Trieste. Non possono scendere in campo? Nessun problema. Abbiamo i giusti antidoti ed il coraggio di tirarli fuori, pescando in fondo al cassetto di un vivaio che non deve smettere di parlare anche il dialetto triestino.

Ma poi, al di là dell’ottima classifica, quello che piace in casa PallTrieste al momento è la capacità di guardare avanti ed iniziare a disegnare già il futuro. Il prolungamento del contratto di un totem come Markel Brown, che ha giustamente festeggiato con 22 punti la sua permanenza a Trieste, è l’esempio tangibile.

Al pari dei primi sondaggi che Arcieri porta avanti non solo sul mercato straniero. Quanto farebbero bene al Caruso dell’Olimpia (tranquilli, abbiamo fatto un nome a caso) un paio di stagioni e maggior minuti in più sul parquet dalle nostre parti…? Così si costruiscono le squadre che diventano più forti delle loro assenze.

Almeno tra i canestri, diciamo allora che la situazione è seria ma al momento per nulla grave…!

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