Le indagini del professor Pandemius - episodio 8
Era passato un mese dal loro viaggio in Cina e ora anche in Italia la situazione stava peggiorando sempre di più. Si sapeva che a causare malattie e dolore era un virus, ma che virus? Scoprirlo era il compito di Pandemius e Guariscilla, accampati da giorni in laboratorio. «Guariscilla, vieni qua, credo che...qualcuno ha abboccato! La trappola ha funzionato.» «Intendi dire che qualche virus ci è veramente cascato e si è avvicinato a quei lego a forma di umano?» «Ovvio, li conosco i miei polli. Appena vedono un qualcosa di vagamente simile a un essere umano ti corrono incontro. E avevo immerso i miei giocattolini in una miscela di fango, puzzo, batteri...una prelibatezza per questi virus.» Pandemius collegò il microscopio al proiettore e sulla parete si materializzarono tre soldati identici a Viro, paffutelli con coroncina, intrappolati sotto una finissima rete accanto ai lego puzzolenti e sporchi. «Non muovetevi! Anche se tanto siete bloccati» rise sotto i baffi Pandemius. «Siete in arresto per aver violato la legge umana e virlandese! Era stato stabilito che dovevate stare entro i vostri confini e non volare! Chi siete e chi vi ha mandati tra noi?» «Noi siamo i virus del sorriso e della felicità! Ci hanno chiesto di volare in giro per spargere gioia! Lasciateci andare e noi vi...ricompenseremo.» «Ah. Scusate, sono mortificato. Posso avere un po’ di felicità lo stesso? Ora vi libero, promesso!» «Ma cosa ti salta in mente, Pandemius!» sbraitò Guariscilla. «Non lo vedi che stanno mentendo? Lascia fare a me, è più facile ingannare te che un bambino di cinque anni». Mentre Pandemius borbottava qualcosa su un bambino di quattro anni che una volta era riuscito a rubargli la bicicletta, Guariscilla, provette alla mano, stava già preparando...la SBUGIARDINA. Una goccia e anche il miglior bugiardo della contea era costretto a sputare il rospo, letteralmente, ma anche metaforicamente. Se siete interessati alla ricetta, Guariscilla l’ha aggiunta alla fine dell’episodio. «Ecco, bevete amici miei» e Guariscilla versò a forza nelle bocche dei virus la Sbugiardina. Dopo aver sputato tre piccoli rospi, il capo parlò: «Siamo soldati della regina Hypossimia, ci ha travestiti da Viro Coròn, della famiglia Corona, e ci ha ordinato di volare in tutto il mondo. All’inizio cercavamo di evitare gli umani e ci accontentavamo, ma poi...il vostro odore...era inevitabile per noi! Questa è la nostra natura». Pandemius stava già chiamando gli alti vertici: «Pronto, parlo con il Presidente? Si sta facendo la doccia? Ok, riferisca allora che è in corso una pandemia globale dovuta al corona virus. Sì, corona, C di cordon bleu. Gli dica anche di indire una quarantena severa. Perfetto. La ringrazio.» L’assistente del Presidente, il criceto John, fratello di Igor, riferì tutto e il giorno dopo scattò la quarantena totale.
RICETTA DELLA SBUGIARDINA Sputo di gallina fresco di gallina nera allevata a terra senza antibiotici. Mescolarlo con lingua di rospo morto di vecchiaia negli stagni irlandesi e aspettare sei secondi. Aggiungere sensi di colpa per bugie dette in passato, trucioli di naso di pinocchio e promesse elettorali. Servire con uno spicchio di limone (opzionale).
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