Dalle risorgive del Flambro all’Acquario di Ariis dove la natura è regina

È un ambiente umido ricco di biodiversità che permette di gettare uno sguardo su come era il paesaggio originale della zona prima degli intreventi dell’uomo 
Tiziana Zamai

Le risorgive del Friuli sono fra le più interessanti in Europa: l’abbondanza delle acque ha formato un reticolo di corsi superficiali e un sistema di habitat umidi ricco di biodiversità.

Il nostro itinerario parte dal Biotopo delle Risorgive di Flambro, rappresentativo di quello che era il paesaggio originale della zona: piccoli corsi d’acqua, torbiere, prati umidi, boschi.

Dal Mulino di Flambro, o Mulino Braida, uno dei tanti mulini un tempo presenti in zona, si supera la roggia Prad e si svolta a destra prendendo il percorso naturalistico che costeggia la roggia Molini. Al primo incrocio, invece di andare a destra e proseguire per il giro ad anello del biotopo, si va a sinistra. Dopo 30 metri si trova un bivio e si prosegue dritti per 300 metri, per poi svoltare a sinistra e proseguire per 1,3 chilometri. All’incrocio si gira nuovamente verso sinistra, in direzione Flambruzzo di Rivignano, e si prosegue per circa 3 chilometri sempre dritti lungo una strada che poi prenderà il nome di via Petrarca. Si costeggia il Biotopo delle Risorgive di Zarnicco e si arriva dunque a Flambruzzo, all’incrocio con via Stella, di fronte a Villa Badoglio-Rota, costruita sui resti di un antico castello. Si gira a sinistra e poi subito a destra in via Rossini verso il centro del paese. Prima della chiesa si gira a destra e si prende via d’Annunzio percorrendola per 300 metri, quindi all’incrocio si gira a sinistra. Poco dopo ci si trova in una strada sterrata che conduce al Parco di Villa Ottelio Savorgnan, un parco all’inglese sulla riva del fiume Stella, ad Ariis di Rivignano Teor. Villa Ottelio Savorgnan fu proprietà della nobile famiglia friulana dei Savorgnan e fu edificata nel XVII secolo sui resti di un castello fortificato del Duecento. Interessante la presenza dei magazzini del sale, che un tempo veniva trasportato proprio sul fiume.

All’uscita del parco si svolta a destra, si supera la chiesa di San Giacomo e poi il ponte sullo Stella, che in questo punto forma un’ampia ansa, e si arriva alla fine del nostro itinerario: l’Acquario di Ariis, al cui interno è rappresentato il corso di un fiume dalla sorgente alla foce, con l’allestimento degli ambienti tipici, e si possono osservare circa una quarantina di specie ittiche.

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