Fratello punta agli ideali più alti
TRIESTE Ho deciso di fare un inserto di rubrica dedicandolo a mio nipote, un nuovo nato nel terzo millennio, ad un viaggiatore nella nuova umanità, un amico del mondo che abita dall’altra parte del globo, che par lontano ma che in definitiva è un mio vicino e compagno di strada. Caro amico scriviamo a te il cui tempo è stato scandito, come per noi, tra un Ante-Covid2019 e un Dopo-Covid2019.
Caro altro che cammina nel mondo, forse non ti ricordi com’era la vita prima e sei cresciuto con delle abitudini che ti son sembrate normali, ma non è stato sempre così, la distanza, gli abbracci, Internet, tutto era diverso prima.
Caro fratello mira sempre agli ideali più elevati, da vecchio di un mondo che non esiste più ti volevo lasciare delle cose che forse ti serviranno per il tuo futuro, fanne quello che vuoi magari buttale ma almeno leggile e ascoltale. Noi abbiamo rovinato il mondo ma non era tutto dannoso quello che facevamo c’erano anche delle cose belle, forse puoi utilizzare qualcosa di quello che scriviamo per vivere in un mondo balordo e storto come te l’abbiamo lasciato. Caro viaggiatore di un pianeta che corre a migliaia di chilometri all’ora nello spazio buio dell’universo, ti servirà un armamentario psicologico ed esistenziale per affrontare la nuova realtà dopo il virus, fallo con coraggio, umiltà e rispetto che forse a noi sono mancati, sii forte, abbi l’arte nelle dita delle mani e la saggezza nello sguardo. Scriverò queste considerazioni con un amico, Jaques Delgado, psicologo psicoterapeuta come me, ma che ha girato il mondo molto più di me ed è stato uno dei primi a subire l’infezione. È stato tra i primi a provare la paura, la distanza, lo smarrimento: tutta la fragilità dell’uomo; e l’ignota sorte di non sapere se avrebbe potuto riabbracciare i suoi cari. Caro ragazzo non avercela con noi del vecchio mondo perché abbiam cercato di fare del nostro meglio. —
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