Il Piccololibri racconta i viaggi di Giuseppe II in incognito a Trieste

Giuseppe Benedetto Augusto Giovanni Antonio Michele Adamo d'Asburgo-Lorena, meglio noto come Giuseppe II, figlio di Maria Teresa, troppo illuminato e troppo poco cattolico, considerato dai suoi contemporanei come il tipico rappresentante del "dispotismo illuminato", non credendo nel diritto divino dei re, erede dell'opera della madre secondo i principi del giurisdizionalismo, amava gironzolare per le terre de suo impero in incognito.
Si spacciava come il Conte di Falkenstein, certo che tanto nessuno l’avrebbe riconosciuto in anni in cui c’erano sì ritratti, ma per pochi e soprattutto non c’erano né Facebook né tv né altro. E più di una volta, in uno di questi suoi vagabondaggi mascherati, l’imperatore capitò a Trieste, città che lo colpiva per l’estrema miseria del circondario carsico e per le strade troppo ripide. Tanto da dare l’ordine di fare qualcosa per rimediare al collegamento fra costa e altopiano, dando il là per la realizzazione della via Commerciale.
Lo racconta Pierluigi Sabatti nell’articolo che fa da copertina all’inserto Ilpiccololibri, in edicola sabato 8 aprile all’interno del supplemento Tuttolibri in vendita assieme a “Il Piccolo”. Nello sfoglio delle pagine a cura della redazione Cultura del Piccolo, Cristina Benussi ricorda la scrittrice triestina slovena Ivanka Hergold (1943-2013), della quale sta per uscire la traduzione italiana del suo romanzo più noto, “Il coltello e la mela”.
Altro personaggio da ricordare è Ennio Gherlizza (1929-2006). Speleologo del Club Alpinistico Triestino, archivista, il triestino Gherlizza aveva un talento innato per la grafica, anzi per la calligrafia, tanto da diventare il calligrafo preferito di Casa Savoia, come racconta Paolo Marcolin nella terza pagina dell’inserto. Il paginone centrale è invece dedicato alla mostra “Il teatro disegnato”, allestita a Villa Dora di San Giorgio di Nogaro. È una mostra, come racconta Donatella Tretjak nella sua intervista all’artista, dedicata a uno dei maggiori autori e illustratori nel panorama della letteratura per l’infanzia in Italia: Gek Tessaro.
L’esposizione nasce con l’intento di esplorare e toccare con mano tutti gli attrezzi del mestiere – strumenti, tecniche, supporti – che si nascondono dietro alla progettazione di un libro a figure. Lo stile di Gek Tessaro è caratterizzato da un vasto repertorio di tecniche: dal lapis alla penna, dalla tempera al collage, dalla scultura in cartone all’incisione, a cui si aggiungono gli spettacoli con la lavagna luminosa. Nella mostra sono presentati schizzi, tavole preparatorie, menabò di libri, una ricostruzione funambolica dello studio dell’artista, paesaggi tridimensionali in cartone, postazioni luminose che danno modo di entrare dentro ai disegni.
Arriva dritta da New York, invece, la Cartolina del musicista triestino Mario Fragiacomo, intervistato da Elisa Russo. Dalla Grande Mela Fragiacomo ricorda i suoi esordi, la collaborazione con Moni Ovadia e altri artsiti, e soprattutto il suo legame con Trieste con la terra d’Istria, alla quale ha dedicato e dedica tanta parte della sua produzione musicale. «Non ho intenzione di vivere tutta la vita a New York - dice Fragiacomo - un giorno tornerò a Trieste, che mi rimane nel cuore, con la sua dimensione più umana, mi piace il vino di qualità, le osmize del Carso, il mare, l’Istria dei miei avi».
Chiude l’inserto culturale del Piccolo, Ilpiccololibri, un altro musicista: Arturo Zardini (1896-1923), ricordato da Alessio Screm. Il bardo del Friuli, com’era soprannominato il compositore nato a Pontebba, del quale ricorre il centenario della morte, è universalmente noto a tutti gli manti della montagna per essere l’autore di “Stelutis alpinis”.
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