Pianeta osmize, una lunga lista con 106 proposte

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Non c’è alcoltest che tenga, non c’è pattuglia in grado di scoraggiarli. Il richiamo delle osmize per i triestini è qualcosa di irresistibile come le sirene che attiravano Ulisse.

Neanche le melodie dolci della lira di Orfeo potrebbero fermarli. Con le norme più restrittive che puniscono chi viene sorpreso alticcio al volante, ci hanno rimesso ristoranti e trattorie del Carso, ma le osmize no. Sulle osmize non si può, come faceva una vecchia pubblicità su Carosello dei pelati De Rica dove gatto Silvestro inseguiva Titti ma non osava toccarla (era femmina?) quando si piazzava sul barattolo della salsa.

Semmai i triestini si sono organizzati, per le spedizioni del fine settimana in Carso cercando di assoldare un astemio o qualcuno che sia in dieta ma va bene anche una nonna ancora in grado di coprire la tratta Trieste-Samatorza. Lì, da quelle parti, c’è il famoso triangolo delle bevude. Ma osmiza non significa solo mangiare e bere.

E’ diventata quasi una filosofia di vita: mezza giornata all’aria aperta quando il tempo è clemente e amico dei beoni, con amici, compagni dfi merende, familiari o comunque con persone che non ti stanno sulle scatole. Un importante momento di aggregazione e socializzazione. Spesso salta fuori anche una chitarra e al quinto-sesto calice non si può far altro che intonare “Una fresca bavisela” che alza il livello di inquinamento acustico. Se ci sono spazi grandi e bambini, anche una palla comincia ad avere un ruolo rilevante finchè non finisce sul tavolo sbagliato.

E’ inevitabile che in mezzo a tutte queste attività collaterali, arrivino caraffe di Malvasia o Vitovska o di Terrano accompagnati da pattuglie di salumi: prosciutto, salame, ossocollo, pancetta lardo, verdure sotto olio. Di solito è il vino che accompagna il cibo, in osmiza può accadere il contrario. Tutti prodotti locali, carsici, a chilometro zero ricavati da maialini “domaci”. E non finisce qui. Le immancabili uova sode fanno da apripista, in chiusura una crostata o uno “strucolo” di mele o di ricotta. Sui titoli di coda, quando comincia a calare il sole e la pancia è piena, arrivano le grappe alle erbe un vero esercito della salvezza per mettere in moto la complessa macchina della digestione. —




 

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