La replica degli organizzatori: «Le opere di Warhol a Gorizia sono tutte autentiche: non esistono dubbi»

La società Madeinart che ha vinto la gara per l’esposizione a Palazzo Attems respinge le accuse sollevate al Tar dalla sfidante sconfitta

Alex Pessotto
Visitatori in ammirazione davanti a un’opera del genio della Pop art
Visitatori in ammirazione davanti a un’opera del genio della Pop art

«Tutte le opere esposte a Palazzo Attems sono di comprovata autenticità. O sono presenti sul catalogo ragionato, o possiedono una certificazione idonea. Proprio come previsto dal bando». Così Madeinart, la società che ha vinto la gara per la realizzazione della mostra “Andy Warhol. Beyond Borders” in corso a Gorizia, ribatte alle accuse sollevate da Navigare srl.

Realtà concorrente che, dopo aver perso la sfida per aggiudicarsi l’esposizione isontina, ha presentato ricorso al Tar, puntando il dito contro presunte irregolarità nell’aggiudicazione dell’incarico da parte di Erpac e mettendo in discussione anche la qualità stessa delle opere esposte.

Dubbi sull’autenticità delle opere di Warhol in mostra a Gorizia: il Tar nomina un esperto
La mostra su Andy Warhol. Beyond borders a Gorizia (Bumbaca)

Attacchi respinti appunto con forza al mittente da Madeinart. «Siamo attivi da quasi vent’anni come produttori, ideatori e organizzatori di mostre, collaborando con importanti istituzioni museali e collaborando con le fondazioni e gli esperti di riferimento degli artisti di cui ci siamo occupati: per esempio con la Fondazione Lichtenstein, con la Fondazione Haring e, nel caso di Warhol, con il Warhol Museum o con la Fondazione Warhol. Quindi, nelle nostre iniziative, abbiamo sempre esposto opere di indiscussa autenticità», afferma Consuelo Nocita, fondatrice e partner di Madeinart.

Che aggiunge: «Alcuni anni fa, avevamo prodotto una grande mostra dedicata a Warhol al Tretyakov di Mosca. In quell’occasione la Andy Warhol Foundation, ci aveva mosso qualche appunto su alcune opere che a suo giudizio, era poco opportuno includere nel percorso, ma non venne comunque assolutamente messa in dubbio la loro autenticità. Nel caso del progetto di Palazzo Attems Petzenstein, invece, nemmeno questo è avvenuto: le opere sono state pienamente condivise con la stessa Fondazione, che non ci ha mosso alcun rilievo: ci ha dato il pieno via libera al progetto senza alcun commento».

Di fronte all’offensiva di Navigare srl sfociata nel ricorso al Tar, quindi, Madeinart è assolutamente serena. «Per il bando - precisa ancora Nocita - occorreva esporre dipinti su tela, sculture, disegni, acquerelli, tempere su carta e screenprints: queste ultime, come richiesto, sono tutte presenti nel catalogo ragionato. Quindi, tutte le opere a palazzo Attems sono di comprovata autenticità, senza alcun dubbio. O sono presenti sul catalogo ragionato, e tutte le screenprints lo sono, o possiedono una certificazione idonea. Proprio come previsto dal bando»

Affermazioni, queste, che ribattono all’accusa di fondo sferrata da Navigare. Quella secondo cui «la Commissione aggiudicatrice - si legge nall’ordinanza del Tar - avrebbe omesso di verificare se le opere proposte nell’offerta tecnica della Madeinart sono presenti nel catalogo ragionato Prints Andy Warhol e non si sarebbe quindi avveduta del fatto che, in realtà, alcune di esse non corrispondono a quelle incluse nel predetto catalogo, con conseguenti possibili dubbi sulla loro autenticità».

Toccherà ora all’esperto incaricato dal Tar dirimere la questione. Madeinart, da parte sua, non ha dubbi sull’esito della vicenda. «Noi abbiamo presentato, prima alla Fondazione Warhol e a Erpac, un progetto esaustivo e formalmente ineccepibile - conclude Nocita -. Quello della Navigare era evidentemente più modesto, e la Commissione ci ha valutato con un punteggio nettamente superiore, in base ai parametri richiesti: era più completo e più preciso». Punto e stop.

Intanto la mostra “Andy Warhol. Beyond Borders”, curata da Gianni Mercurio, sta continuando ad andare assai bene, inanellando visitatori su visitatori. Nonostante le polemiche. Che con l’arte dovrebbero avere poco che fare. —

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