Le “teste di carattere” in versione XL diventano ambasciatrici dell’evento

Riproduzioni alte 1,5 metri delle preziose opere di Messerschmidt verranno collocate in centro a Gorizia e a Nova Gorica

Francesco Fain
Una delle Teste di carattere esposte a palazzo Coronini a Gorizia
Una delle Teste di carattere esposte a palazzo Coronini a Gorizia

Fronte aggrottata e mento sollevato l’una, occhi stretti e naso arricciato l’altra. Le “teste di carattere” di Franz Xaver Messerschmidt continuano a suscitare curiosità e interrogativi nel pubblico e negli storici dell’arte, sono le opere più importanti delle collezioni Coronini. Per la Capitale europea della cultura verranno valorizzate e diventeranno... giganti. Stanno per essere realizzate infatti delle riproduzioni dalle dimensioni importanti.

La valorizzazione

«L’ente sloveno (Zavod) Go!2025 ci ha affidato l’incarico di andare a valorizzare le due opere di Messerschmidt come previsto dal Bidbook - spiega Cristina Bragaglia, responsabile delle iniziative culturali della Fondazione Palazzo Coronini Cronberg, che ha seguito da vicino il progetto insieme all’assessore Patrizia Artico -. Abbiamo elaborato, allora, tutta una serie di proposte che sono piaciute e sono in corso d’opera. L’aspetto più interessante per la due città è la realizzazione di due riproduzioni giganti delle “teste” con un’altezza pari a 1,5 metri: una verrà dislocata all’aperto a Gorizia, l’altra a Nova Gorica. Diventeranno un invito visivo e gigante per venire a vedere gli originali a Palazzo Coronini. Ci auguriamo che per marzo, massimo aprile, possa essere concluso tutto». Ma il progetto è assai articolato «e prevede anche iniziative di divulgazione per far conoscere la storia non semplice di un personaggio complesso».

Riproduzioni in resina

Le due riproduzioni saranno realizzate in resina: un materiale che ha le caratteristiche giuste per stare all’esterno. Le teste poggeranno su basi in pietra. Le location sono ancora da stabilire con precisione in entrambe le città. Chi le realizzerà? «Si tratta di un’artista - spiega Bragaglia - che si occupa anche di riproduzioni per non vedenti. Si chiama Serena Del Piccolo». Le opere in resina rimarranno esposte per tutto l’anno. «Al termine della Capitale, non so dove verranno dislocate, ma noi saremmo felici di poterle ospitare nel parco Coronini. Anche la tinta riprodurrà il colore degli originali che sono realizzati in stagno e piombo».

La storia di Messerschmidt

Particolare la storia perché, all’apice del successo (intorno al 1770) la vita di Messerschmidt fu scossa da una profonda crisi personale, determinata forse da problemi mentali, che lo indusse a lasciare Vienna e a trasferirsi a Pressburgo, l’odierna Bratislava. Qui, pur continuando saltuariamente a realizzare ritratti su commissione, si dedicò principalmente a quelle che sono le sue opere più famose, le “teste di carattere”. Questi ritratti, contraddistinti da espressioni che vanno da una ferma impassibilità di stampo classico, alle smorfie più esagerate e grottesche, costituivano per Messerschmidt un mezzo per «tenere a bada ed esorcizzare i demoni» da cui si sentiva perseguitato. Dopo la scomparsa dell’artista, avvenuta a soli quarantasei anni nel 1783, le “teste di carattere”, in parte realizzate a fusione in una lega di stagno e piombo, in parte in alabastro, furono ereditate dal fratello Johann Adam.

Le teste finite all’asta

Un gruppo di 49 teste fu ceduto in blocco a un singolo acquirente e per oltre un secolo queste opere furono più volte esibite per il divertimento del pubblico come un fenomeno da baraccone. Nel 1889 la vendita all’asta. Solo due le “teste di carattere” finite in Italia, quelle appunto portate a Gorizia dal conte Guglielmo Coronini e collocate all’interno del suo Palazzo, nella sala della Biblioteca. Dopo averle concesse in prestito tra il 2011 e il 2012 alla Neie Galerie di New York e al Museo del Louvre di Parigi, la Fondazione ne ha progettata una nuova sistemazione: a novembre 2016 è stato quindi ufficialmente inaugurato il nuovo allestimento in una delle sale al pianterreno del Palazzo.

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