Gorizia e Nova Gorica un’unica Capitale europea della cultura? «Impensabile un simile traguardo fino a pochi anni fa»

Nei ricordi di infanzia di Tiziana Zanetti casi di violenze che alimentavano sospetti

Valeria Pace
Tiziana Zanetti goriziana di nascita, ora vive a Sagrado
Tiziana Zanetti goriziana di nascita, ora vive a Sagrado

«Il 2004 qua fu una liberazione. C’era un clima veramente pesante. Ricordo che crescendo si sentiva la gente parlare degli sloveni in tono dispregiativo. Gorizia aveva subito la storia dell’occupazione titina». Il racconto di Tiziana Zanetti è commosso. Goriziana, ora vive a Sagrado, è venuta in città con la vicina Laura Cecchin per il giorno storico «che mai avrebbe potuto immaginare» della capitale europea della Cultura transfrontaliera.

La generazione prima di quella di Tiziana ha visto consumarsi gli orrori del Novecento. I nazionalismi che hanno fomentato gli odi tra due popoli che per secoli hanno vissuto vicini e che hanno portato sangue, massacri e orrori.

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«Un’amica di scuola di mia mamma aveva il padre sparito nelle foibe», racconta. Sua madre, poi, «lavorava in Comune, nell’ufficio delle tessere annonarie» ai tempi del fascismo. «Non fece mai distinzioni tra italiani e sloveni. Mi raccontò che una notte ci fu una retata nelle case popolari, bussavano a ogni porta per deportare italiani. Ma qualche vicino li salvò, dicendo “quelli lì sono buoni, lasciateli stare”», racconta.

Quando nel 2004 cadde il muro «io portai mia mamma in macchina – all’epoca la piazza non era pedonale –, non ci poteva credere, non le pareva vero che si potesse passare così, normalmente», aggiunge.

E anche Tiziana ha i suoi racconti di confine. Aveva un camper, veniva sempre fermata dalla polizia e tutto veniva perquisito. «Mi chiedevano come mai avessi delle pentole a bordo, non serviva a niente spiegare che era un camper, mi facevano passare solo dopo aver buttato via tutto».

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La cerimonia di sabato 8 febbraio in Transalpina (foto Bumbaca, Marega, Carnevalari)

Tiziana è tra le tante persone che sono arrivate a Gorizia per l’evento, sperava di riuscire ad entrare nella piazza della Transalpina per vivere l’emozione dell’inaugurazione. Ma senza biglietto ha dovuto rinunciare, e ha dovuto dirigersi verso uno dei maxi schermi allestiti altrove in città per ascoltare i discorsi delle autorità. E pensare a come Gorizia, assieme alla vicina Nova Gorica, sta costruendo un futuro di pace, insieme.

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