Confcommercio di Gorizia esorta negozi e bar ad aprire nel week-end di Go!2025

Pressing dell’associazione di categoria in vista dell’inaugurazione dell’8 febbraio. In arrivo lettere a tutti gli esercenti. Madriz: «Gorizia sia illuminata e festosa»

Francesco Fain
Viavai in corso Italia tra negozi e bar lungo i controviali della strada principale Foto Marega
Viavai in corso Italia tra negozi e bar lungo i controviali della strada principale Foto Marega

Una città illuminata, festosa, finalmente vivace, con negozi e bar aperti. Questo dovrà essere Gorizia non soltanto in occasione dell’8 febbraio, giorno della solenne inaugurazione della Capitale europea della cultura, ma anche nella giornata successiva a cominciare da domenica 9. E poi, un po’ durante tutto il corso dell’anno. A chiederlo è Confcommercio Gorizia che approfitta anche delle colonne del Piccolo per lanciare (e allargare il più possibile) l’invito. «Ho predisposto una lettera a tutti i commercianti cittadini in cui chiedo loro di tenere aperti i battenti dei negozi e dei locali pubblici nelle giornate del 7, dell’8 e del 9 febbraio, intanto», spiega il presidente di Confcommercio Gorizia, Gianluca Madriz.

L’appello ai commercianti

È un appello che, magari ad altre latitudini, non sarebbe nemmeno necessario formulare, ma Confcommercio ha deciso di lanciarlo visto che continua a registrarsi ancora una certa freddezza della città nei confronti dell’evento degli eventi. «Ritengo che nel weekend dell’inaugurazione, tutte le attività debbano essere aperte, attive, illuminate - spiega Madriz -. Ovviamente, non possiamo obbligare nessuno a farlo trattandosi di imprenditori privati ma riteniamo sia giusto che il mondo commerciale dia dimostrazione di essere presente e di credere in Go!2025».

Più elasticità

Non si tratta soltanto di un weekend, perché Confcommercio Gorizia auspica che via sia una maggior elasticità e una grande disponibilità per tutto il corso dell’anno. «Non solo. Ci piacerebbe anche “personalizzare” l’accoglienza, strada facendo. Siamo perfettamente consapevoli che ci saranno zone della città meno interessate di altre allo svolgimento degli eventi ma pensiamo sia giusto che la città si presenti con la sua veste migliore. Avremo tutti i riflettori addosso grazie alla Capitale europea della cultura ed è un’occasione che non possiamo permetterci di lasciare andare. Qui si vive bene e si mangia bene. Miglioriamo sempre di più l’accoglienza per far diventare Gorizia una destinazione turistica anche negli anni prossimi. Tutti siamo chiamati a fare uno sforzo in più».

Il pacchetto di sei mesi

Parole che trovano piena condivisione nel pensiero della direttrice della Confcommercio, Monica Paoletich. Afferma che si sta approntando un piano di aperture e di iniziative. Ci saranno degli incontri, anche nelle prossime ore, per dettagliare al meglio il lavoro da fare. E, nella prima fase, questo piano avrà una durata semestrale. «L’obiettivo - spiega Paoletich - è quello di sfruttare al massimo l’opportunità fornita dalla Capitale europea della cultura. Ovviamente, tutte le valutazioni sul da farsi si baseranno sul calendario degli eventi in modo da stabilire aperture straordinarie e iniziative. I commercianti diventeranno i testimonial della città, in alcuni casi saranno loro a fornire informazioni su questa città che ha molto da dare e da far vedere».

I pubblici esercizi

L’appello viene sottoscritto anche da Roberto Gajer, numero uno della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe). «Credo - esordisce - che l’appuntamento sia molto importante, al netto di ogni considerazione sul modo in cui viene gestito. Come associazioni di categoria ritengo sia importante motivare gli associati a partecipare con entusiasmo a questo primo weekend che coincide con l’inaugurazione di sabato 8 febbraio».

Ma Gajer non è un tipo che le mandi a dire. E guarda anche al bicchiere mezzo vuoto. «Devo, ahimé, sottolineare che registro, però, una mancanza di coinvolgimento pratico nell’organizzazione. Cosa intendo dire? Vanno bene gli appuntamenti ma occorrono riunioni di dettaglio ad esempio per chiarire quale estensione avranno le zone rosse, quali saranno le strade aperte e chiuse. È fondamentale per mettere in piedi un piano di aperture straordinarie. Queste sono le informazioni che vorremmo poter ottenere: sarebbe, a dir poco, fondamentale». 

 

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