Europee, a Monfalcone Lega in vetta, a Gorizia FdI vicina al 29%

Il capoluogo ripete le dinamiche nazionali. La città dei cantieri fa eccezione

Giovanni Tomasin
Un seggio a Gorizia (foto Bumbaca)
Un seggio a Gorizia (foto Bumbaca)

GORIZIA Se Gorizia si conferma una città conservatrice affine alle dinamiche nazionali del centrodestra, Monfalcone è la città del “salvinismo eterno” della sindaca Anna Maria Cisint, che nell’inedia dell’affluenza mantiene il Carroccio sopra il 30%, quota in voga ai tempi del “Capitano”, prima dello sfortunato proclama del Papeete.

I due principali centri urbani della vecchia provincia sorgono in due ambiti territoriali politicamente diversi, separati dall’altipiano. La destra Isonzo con Gorizia è in linea con le tendenze regionali, mentre Monfalcone fa caso a sé rispetto ai Comuni della Bisiacaria e della Bassa, dove il Pd resta primo partito.

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Qui Gorizia

Partiamo dal capoluogo, tenendo conto in ogni caso che l’affluenza è calata di 8-9 punti. Fratelli d’Italia con il 28,74% è il primo partito, posto che nel 2019 era della Lega: ricche le 1.600 preferenze per Meloni.

Secondo troviamo il Partito democratico al 22,53% (nel 2019 aveva qualche frazione in meno), dove Sara Vito supera Stefano Bonaccini raccogliendo oltre 800 preferenze.

Con il 13,73% al terzo posto troviamo la Lega, che vede Cisint doppiare Vannacci con mille preferenze: nel 2019 era al 36% circa.

Stabile Forza Italia (partito del sindaco Rodolfo Ziberna), passata dal 7,6 al 7,2%, stabile al quarto posto. Quinta l’Alleanza Verdi e Sinistra, al 7,4% (nel 2019 Europa Verde e La Sinistra avevano ottenuto il 4,22 e il 2,96%): c’è da tenere in conto che Pace terra dignità ha avuto il 3,78%.

Forte il calo del Movimento 5 Stelle, che passa dal 10% circa al 6,17%. La SuedTiroler Volkspartei, nel suo patto con la Slovenska Skupnost, ottiene il 3,23%, e la candidata locale Franca Padovan 313 preferenze. Ambedue attorno al 3% Stati uniti d’Europa e Azione: nel 2019 Più Europa da sola aveva fatto il 4%. Rispettivamente 1% per la Libertà di Cateno De Luca e 0,2% per Alternativa popolare.

Qui Monfalcone

Passiamo ora alla città dei cantieri. A Monfalcone la Lega è primo partito, anche se non come nel 2019: ora è al 33% (3 mila voti circa), allora era al 37% (circa 4 mila).

I voti mancanti spiegano in parte l’ascesa di Fratelli d’Italia, ora terzo partito con il 17,52% contro il 5,46% del 2019 (1.500 voti contro 500 circa).

Al terzo posto allora c’era il Movimento 5 Stelle, che con 1.446 voti arrivava al 13,60%, ed è sceso ora al quinto con il 6,58% (588 voti).

Il Partito democratico resta oggi come allora al secondo posto, ma con il 22% perde due punti rispetto a cinque anni fa (2 mila voti circa contro 2.500). Quarta troviamo l’Alleanza Verdi Sinistra, 6,88%, la cui candidata Giulia Giorgi ha ottenuto 100 voti in casa ma quasi 3 mila a livello di circoscrizione. Forza Italia al 4,44% è in declino rispetto al 6,28% del 2019 (in termini assoluti dimezza i voti).

Seguono con percentuali in linea con i dati Pace terra dignità (3,13%), Stati uniti d’Europa (2,61%), Azione (2,16%), Libertà (1,09%), zero virgola per Svp e Alternativa popolare.

Sono circa 2.550 le preferenze raccolte da Cisint, che con la sua crociata anti-Islam è stata protagonista di un exploit sul resto del territorio regionale e nella circoscrizione. Altra corsa, ma da candidata a sindaco aveva catalizzato 7 mila 500 voti. —

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