Regionali, le ambizioni di Gorizia per la nuova giunta Fedriga: Bernardis e Callari mettono all’angolo Oreti

Criticata la fuga in avanti del forzista. Il capogruppo della lista Fedriga rivendica per la civica il posto nell’esecutivo

Francesco Fain
Sebastiano Callari, assessore nella prima giunta regionale Fedriga
Sebastiano Callari, assessore nella prima giunta regionale Fedriga

GORIZIA Lui si è esposto. Senza problemi. Rischiando anche di passare per incosciente, politicamente parlando. «Io assessore regionale? Sono pronto. Incrocio le dita». Del resto per Fabrizio Oreti, assessore alla Cultura del Comune di Gorizia, non è un grande problema stare sotto i riflettori vista la quantità industriale di selfie prodotti in questi anni e la grande (talvolta ridondante) presenza sui social. Ma questo suo agitarsi non è stato ben digerito in casa centrodestra. Tutt’altro. Gorizia vuole contare, vuole un posto in Giunta perché la Capitale europea della cultura farà puntare i riflettori sul capoluogo isontino ed è ovvio che in tanti pensino di poter rappresentare, al meglio, la città.

Oreti: «Io assessore nella Giunta Fedriga? Sono pronto, sto incrociando le dita»
Fabrizio Oreti fotografato da Pierluigi Bumbaca

La replica a Oreti

Anche se non si spingono in là come Oreti, oggi è la volta di Sebastiano Callari (leghista) e Diego Bernardis (leghista ma civico o civico/leghista). Sono affermazioni, le loro, che vanno lette fra le righe. Inizia Callari: «Ho letto spesso le narrazioni di vari soggetti politici che dichiarano l’esigenza di un’adeguata rappresentanza per Gorizia, soprattutto ora che si va verso Go!2025. Se queste dichiarazioni erano comprensibili in periodo elettorale, trovo stucchevole il fatto che si ripetano adesso».

gli scenari
Il vice di Fedriga, il presidente del Consiglio regionale e le deleghe in ballo: chi entra e chi esce dal toto-giunta
A partire da destra,in alto: Sergio Emidio Bini, Mauro Bordin, Mario Anzil e Alessia Rosolen

L’esponente leghista rammenta come, nella precedente legislatura, è stato lui a rappresentare Gorizia in Giunta («Da goriziano residente in città da decenni e in servizio nell’ospedale cittadino sin dal 1989»). Aggiunge: «Sentire che Gorizia non abbia rappresentanti mi sembra inopportuno, come continuare la narrazione che, se si prendono 1.014 voti, si dovrebbe essere eletti». Chiaro il riferimento al forzista Oreti. A cui è riservato anche il “pensierino” successivo: «In altri territori ci sono candidati rimasti fuori con più voti».

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Riccardo Riccardi

Il Bernardis-pensiero

Stop ai diktat potrebbe essere, invece, il sottotitolo del Bernardis-pensiero. «Gli elettori in provincia di Gorizia hanno espresso, chiaramente, un’indicazione: la lista Fedriga Presidente è quella che, più di altre, ha raccolto consensi nel centrodestra. Se si vuole dar peso alla voce dei cittadini, questo è un dato da considerare per tutte le valutazioni da fare», esordisce, lasciando intendere che in Giunta dovrà esserci un riconoscimento per i civici. Ma il consigliere regionale rieletto Diego Bernardis non fa nomi, proprio mentre cresce il tam tam che un nome (accanto al suo) spendibile potrebbe essere quello di Roberto Felcaro, sindaco di Cormòns. Chissà...

Continua Bernardis: «I numeri e le percentuali parlano chiaro, la lista Fedriga Presidente è la più votata nell’Isontino. Il nostro successo – annota – è di avere una squadra affiatata che ha permesso di raccogliere voti in tutto il territorio provinciale. Da principio, il presidente Fedriga aveva spiegato che la lista sarebbe stata votata all’inclusione e non sostitutiva e così è stato: infatti, i cittadini l’hanno premiata. Alcuni dati di lista sono eclatanti, penso ai 1.603 voti di Gorizia, così come ai 1.315 di Monfalcone, ai 621 di Ronchi e ai 603 a Cormons oppure, parlando in termini percentuali, al 54,46% raccolto a Dolegna, al 36,32% di Moraro e al 30,89% preso a Mossa. È evidente che, nell’ambito di eventuali considerazioni politiche per i ruoli per l’assise del Consiglio regionale e non solo, si dovrà partire a ragionare dalla lista Fedriga Presidente e chi la rappresenta».

Bernardis si sofferma anche sulla sua performance. «Sono molto soddisfatto: ho confermato i voti di preferenza di 5 anni fa nonostante un significativo calo degli elettori e le circa 200 preferenze che ho perso poiché segnate a fianco del simbolo della Lega». Con il pensiero finale: «Su tutte queste valutazioni, sono certo che il presidente Fedriga ne terrà conto e saprà fare le migliori valutazioni».

Si fa sentire anche Antonio De Benedittis, terzo nella lista del presidente. «Sono orgoglioso di aver contribuito a far sì che sia la lista più votata nella provincia di Gorizia, soprattutto in due (Ronchi e Staranzano) delle tre città più importanti della Bisiacaria. Un risultato straordinario e inaspettato».

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