Otto conferme su dieci nella giunta Fedriga bis: «Utile la continuità»
«Criticità evidenti nel settore sanitario, cercheremo di costruire e migliorare. Ulteriori opportunità per l’aeroporto»
Massimiliano Fedriga sceglie la continuità. Conferma otto assessori uscenti su otto e ne inserisce due in quota Fratelli d’Italia. I nomi, gli equilibri territoriali e le proporzioni di genere sono quelli previsti dal primo momento. Il governatore non nomina alla fine un assessore in “quota presidente”, ma resta sull’assetto iniziale: 3 assessori alla Lega, 3 ai meloniani, 3 alla propria lista civica e uno a Forza Italia. Restano immutate le deleghe, mentre la vicepresidenza passa a Fdi, con il Carroccio in procinto di assumere la presidenza del Consiglio regionale, che si riunirà la prima volta mercoledì.
Fedriga si ritaglia un one man show, come cinque anni fa. Si presenta da solo nel Salone di rappresentanza del Palazzo della Regione. L’introduzione è breve: «Questa giunta è stata formata in pochissimo tempo con l’obiettivo della continuità. La fiducia dimostrata dai cittadini con il risultato elettorale è dovuta al lavoro che una squadra e non una persona ha fatto in 5 anni. Nella scelta degli assessori ho voluto garantire questa continuità verso chi ha lavorato con ottimi risultati in periodi estremamente difficili».
Poi la lista, che è quella annunciata: Mario Anzil (Fdi) vicepresidente con deleghe a Cultura e Sport; Cristina Amirante (Fdi) a Infrastrutture e Territorio; Sergio Bini (Fp) ad Attività produttive e Turismo; Sebastiano Callari (Lega) a Patrimonio, Demanio, Servizi generali e Sistemi informativi; Riccardo Riccardi (Fi) a Salute e Politiche sociali; Pierpaolo Roberti (Fp) ad Autonomie locali, Funzione pubblica, Sicurezza e Immigrazione; Alessia Rosolen (Fp) a Istruzione, Ricerca, Università, Lavoro e Famiglia; Fabio Scoccimarro (Fdi) a Difesa dell’Ambiente ed Energia; Stefano Zannier (Lega) a Risorse agroalimentari e Montagna; Barbara Zilli (Lega) alle Finanze. Il presidente tiene per sé la delega alle Relazioni internazionali.
Cambiano solo due elementi e neppure per scelta del presidente. Tiziana Gibelli ha lasciato la politica attiva e Graziano Pizzimenti è stato eletto deputato della Lega. Uscite che hanno liberato le due caselle ora occupate da Fdi, che ha più che triplicato i voti rispetto a cinque anni fa, pur non riuscendo nello sfondamento che analisti e sondaggi avevano previsto ma non si è verificato. Un passo indietro resta Edoardo Petiziol, che occupa formalmente il ruolo di portavoce, ma viene ormai da più parti indicato come una sorta di sottosegretario alla presidenza.
Fedriga loda il «grande senso di responsabilità delle forze politiche» nelle trattative non particolarmente complesse che hanno preceduto la creazione dell’esecutivo. Poi il suo in bocca al lupo agli assessori: «Lavoreremo uniti, assieme alla struttura fondamentale dei dirigenti e del personale di Regione autonoma Fvg. Ho voluto coerenza con le deleghe precedenti. È la prima volta da quando c’è l’elezione diretta che un presidente viene riconfermato: il lavoro non è stato solo mio e diamo continuità».
Al contrario della scorsa legislatura, gli assessori eletti non saranno costretti a dimettersi da consiglieri. Fedriga questa volta ha dato libera scelta agli assessori e ai partiti, che decideranno in base alla possibilità di coprire il doppio impegno in giunta e in aula, nonché alla volontà di far accedere in piazza Oberdan i primi non eletti.
Il presidente risponde quindi ai giornalisti. Auspica che «presto possa essere votata in Parlamento la norma di modifica dello Statuto per il ritorno alle Province elettive», riconosce che nella sanità ci sono «criticità evidenti» da risolvere ma «cercheremo di costruire e migliorare dopo la difficile esperienza della passata legislatura», dice di «avere molto a cuore l’attrazione di investimenti» e spiega di aver già cominciato a dialogare con il ministro Salvini per i finanziamenti sulla velocizzazione della ferrovia Trieste-Venezia e annuncia che «l’aeroporto avrà sempre più nuove opportunità di collegamento».
Nel centrodestra, il coordinatore leghista Marco Dreosto si dice contento per «le riconferme di alcune delle deleghe più importanti per lo sviluppo del territorio, che vedranno la Lega in prima linea in questo nuovo mandato. Abbiamo voluto riconfermare leghisti doc e lavoratori instancabili nel solco della continuità». La stoccatina ai leghisti passati alla civica del presidente si legge in controluce. Il coordinatore di Fdi Walter Rizzetto augura «buon lavoro» ai tre assessori e agli eletti in Consiglio.
L’opposizione affila le armi. Il candidato del centrosinistra Massimo Moretuzzo già chiede un «dibattito aperto sulle criticità del sistema sanitario, sulle difficoltà dei Comuni rispetto all’erogazione dei servizi fondamentali e sulla necessità immediata di un piano di un piano di adattamento ai cambiamenti climatici». Per il segretario Pd Renzo Liva, «la continuità della giunta è garanzia di continuare il declino. La necessità di toccare meno possibile equilibri interni al centrodestra e di garantire persone vicine ha pesantemente condizionato Fedriga». Secondo il gruppo M5s, infine, «la conferma di Riccardi alla guida della disastrata sanità regionale è conferma della incapacità di gestione di un comparto vitale: si gioca sulla pelle dei cittadini».
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