Giunta Fedriga bis, FdI e Lega mettono nel mirino la vicepresidenza

Chiarite le ambizioni prioritarie dei due partiti, Fedriga attende le proposte finali. Per l’Isontino l’ipotesi di derby Callari-Calligaris
Marco Ballico
L’insediamento di Fedriga (Lasorte)
L’insediamento di Fedriga (Lasorte)

TRIESTE La riunione è più allargata del previsto, ma i nomi dei papabili per la giunta regionale non escono, non ancora. Scelta peraltro condivisa tra i partiti di maggioranza. E così quello di ieri, nel Palazzo della Regione di piazza Unità, diventa un vertice preparatorio dell’appuntamento chiave di lunedì prossimo, stessa sede, ore 14. Con due certezze, nomi a parte. Da un lato il presidente Massimiliano Fedriga conferma che i suoi voti personali (65mila preferenze extraliste, il 16% del totale del centrodestra) valgono almeno un assessore, dall’altro sia Lega che Fratelli d’Italia hanno chiarito l’ambizione massima: puntano, prioritariamente, alla vicepresidenza della giunta.

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Il tavolo

Al tavolo convocato da Fedriga ci sono il portavoce Edoardo Petiziol, il segretario regionale leghista Marco Dreosto, il ministro Luca Ciriani e il coordinatore Walter Rizzetto per Fdi e pure Giulia Manzan per Autonomia responsabile e Angelo Compagnon per l’intramontabile Udc. In collegamento video Sandra Savino, impegnata a Roma nel ruolo di sottosegretaria. «Clima sereno», assicurano i protagonisti escludendo qualsiasi attrito pur tra liste con risultati elettorali non distanti (Fdi 19%, Fdi 18,1%, Fedriga Presidente 17,8%) e che sanno di dover necessariamente dividere un “pacchetto” che comprende anche gli incarichi di vicepresidente dell’esecutivo, presidente, vicepresidenti e consiglieri segretari del Consiglio regionale, presidenti di commissione.

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Le parole di Fedriga

Le parole di Fedriga ribadiscono quanto già detto singolarmente ai responsabili di partito. Dovranno entrare in campo per cinque anni assessori con competenze adeguate alle deleghe da gestire, bisognerà rispettare le esigenze di rappresentanza di tutti i territori, andranno individuate non meno di tre donne in una squadra di dieci persone, presidente a parte.

Argomenti che si mescolano ai grandi temi programmatici da affrontare nel mandato – dalla salute all’ambiente, dalle infrastrutture al ruolo geopolitico della Regione – in un confronto durato circa un’ora, compreso il tempo del caffè. Ci si rivede lunedì, con un fine settimana che i partiti dedicheranno a incontri interni per definire la rosa finale dei candidati da presentare al presidente.

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I nomi emersi

I nomi sono in ogni caso quelli emersi finora. Ed è dunque probabile il reingresso in giunta di Fabio Scoccimarro per Fdi, Barbara Zilli e Stefano Zannier per la Lega, Pierpaolo Roberti, Sergio Bini e Alessia Rosolen per la lista Fedriga, Riccardo Riccardi per Fi. In corsa per gli altri posti il “mister ics” di Fedriga, l’ex sindaco di Rivignano Teor Mario Anzil e l’assessore all’Urbanistica del Comune di Pordenone Cristina Amirante, proposti da Fdi. L’unica novità sembra poter essere il consigliere uscente della Lega Antonio Calligaris, il più votato nel collegio di Gorizia (942 preferenze) e che per questo potrebbe sorpassare Sebastiano Callari, ex assessore al Patrimonio.

«Era da qualche mese che non ci vedevamo, è stato un incontro utile per riprendere in mano i temi. Lunedì saremo più operativi», riassume Dreosto nel confermare che la Lega preferirebbe la vicepresidenza della giunta alla presidenza del Consiglio (con il capogruppo Mauro Bordin comunque pronto per guidare l’aula). «Una riunione snella, molto collaborativa – aggiunge Rizzetto –, confidiamo che si chiuda nei prossimi giorni. Il nostro confronto interno? Sento i territori quotidianamente, sono tutti informati. La casella del presidente toglierà spazio a qualcuno? In politica gli spazi si trovano sempre».

«Ringraziamo per il riconoscimento politico di Ar, che per pochi voti è rimasta esclusa dal Consiglio – conclude Manzan –. Ci auguriamo che il nostro ruolo possa essere riconosciuto quando e come il presidente lo riterrà opportuno».

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